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A proposito di comunicazione

Piero Angelo, grande campione in materia, anche in punto di morte ci ha scritto: fate la vostra parte

Scambiare opinioni, informare gli altri ed ascoltarli, provare a fare un confronto per trovare una sintesi utile a tutti, è un atto fondamentale della convivenza civile.
Ci ha appena lasciato Piero Angelo, grande campione di comunicazione, e anche in punto di morte ci ha scritto: fate la vostra parte!. Volere un contatto con i nostri simili è importantissimo; infatti le società, soprattutto locali, che non sono abituate a comunicare (o comunicano ammiccando o imbronciati o evitando incontri) sono sociologicamente inadeguate e meno armoniose di altre.

Comunicare sì, ma come?
Fb è uno strumento di comunicazione ed evidenzia le nostre diffuse impreparazioni a comunicare al meglio. Focalizziamo su Fb.
I messaggi troppo lunghi infastidiscono e sono letti da pochi, capiti da pochissimi.
Le battute taglienti creano perplessità, talvolta vere e proprie incomprensioni reciproche.
I messaggi, modulati e confezionati sulla base dei sondaggi e sui luoghi comuni, sono letti da moltissimi, ricevono molte approvazioni (likes), ma, passato il momento, sembra che lascino poco nell’animo dei lettori e dei destinatari, che non colgono in generale, perché non sollecitati, l’occasione per riflettere e per interrogarsi sui temi trattati.
Infine, ci sono i messaggi (o le comunicazioni) ironici, che colgono le novità, denunciano fenomeni, criticano dei fatti di società, dei modi di fare, anche politici, evidenziando proposte per azioni correttive, per discuterne: vengono letti, non commentati, in generale, da pochissimi recepiti con una reazione scritta, in generale su posizioni molto soggettive. In ogni caso, sempre in generale, poche sono le approvazioni o le condanne, perché si fa finta di non essere partecipi in questo tipo di discorsi.

Allora, la comunicazione va fatta e come va fatta?
Piero Angela non inventava niente, cercava di rendere semplice quello che scienziati, ricercatori, filosofi, pensatori gli dicevano. Lui, innovando totalmente un metodo di comunicazione e utilizzando uno strumento efficacissimo come la televisione, riusciva ad arrivare a tutti o quasi ed il suo successo è misurato da un’infinita serie di iniziative, anche commerciali, che hanno invaso la TV di Stato per trenta anni (prima era giornalismo pagato dalla Rai, prodotto da professionisti pubblici).
Ma questo successo ha portato veramente ad un progresso culturale di tutti gli italiani?
Le verità scientifiche che Angela trattava, sono state recepite nelle coscienze profonde degli ascoltatori, fino a fare cambiare loro livello di autocoscienza e discernimento?

Insomma, la comunicazione, valida in sé, ma fatta in modo da arrivare a tutti facilmente e dare successo (o likes) a chi la fa, è la più utile al miglioramento della cultura generale?
Pongo il problema, che non ritengo trascurabile.
Intanto ringrazio quei pochi amici che avranno letto fino alla fine questo noioso articolo.


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