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Addio a Rino Tommasi, il maestro delle telecronache: la voce che ha fatto innamorare gli italiani dello sport

Si è spento nella sua casa di Roma all'età di 90 anni tra l'affetto della moglie e dei due figli

Roma ha perso una delle sue voci più amate. Questa mattina, nella sua casa a Roma, si è spento Salvatore “Rino” Tommasi, uno dei giganti del giornalismo sportivo italiano.

Novant’anni vissuti intensamente, raccontando il tennis, la boxe e lo sport come nessuno aveva mai fatto prima.

Al suo fianco, fino all’ultimo, la moglie Virginia e i figli, che hanno accompagnato con amore gli ultimi difficili anni di malattia. Ma la sua eredità – fatta di parole, numeri, aneddoti e quella inconfondibile ironia – continuerà a vivere per sempre.

La voce del tennis e della boxe: quando lo sport diventava racconto

Rino Tommasi non era un semplice cronista. Era un narratore, capace di trasformare ogni match di tennis in una storia indimenticabile. Insieme al suo “partner in crime” Gianni Clerici, ha formato la coppia più iconica della tv sportiva italiana.

Uno rigoroso, amante dei numeri e delle statistiche; l’altro creativo, poeta delle parole. Due opposti perfetti che si completavano a vicenda.

Chiunque abbia seguito il tennis dagli anni ’80 ai primi anni 2000 li ricorda con affetto: Clerici che divagava, Tommasi che riportava tutto all’essenziale con un sorriso sornione.

E poi, quel famoso “circoletto rosso” con cui sottolineava i punti chiave di un match. Era un marchio di fabbrica, una di quelle espressioni che entrano nella cultura popolare e non ne escono più.

Un giornalista con la valigia sempre pronta: undici Olimpiadi e migliaia di chilometri percorsi

Nato a Verona nel 1934, Tommasi scelse Roma come città d’adozione. La Capitale lo conquistò, e lui conquistò la Capitale.

Ma la sua vita era un continuo viaggio. Tommasi non si accontentava di raccontare lo sport da lontano: voleva esserci, vedere con i suoi occhi.

Ha seguito undici Olimpiadi, ha attraversato il mondo in lungo e in largo per raccontare i tornei di tennis più importanti e i match di boxe che hanno fatto la storia.

E anche quando gli anni avanzavano, lui non si fermava. La passione era più forte dell’età.

Tennis, boxe, calcio: un uomo che amava lo sport in tutte le sue forme

Tommasi non era solo tennis. La sua carriera iniziò occupandosi di boxe, sport che amava profondamente. Per anni, è stato il punto di riferimento italiano del pugilato, seguendo i grandi incontri e raccontandoli con competenza e passione.

Ma Rino Tommasi amava anche il calcio, con un’attenzione particolare alla sua squadra del cuore: il Verona. Anche in questo caso, la sua visione era unica.

Non si limitava a tifare, ma analizzava. Numeri, schemi, statistiche: per lui lo sport era una scienza da interpretare, non solo da guardare.

Il primo direttore sportivo di Canale 5 e il successo in tv

Nel 1981, Tommasi fu scelto per dirigere i servizi sportivi di una televisione che stava cambiando le regole del gioco: Canale 5.

Fu lui a rivoluzionare il modo di fare cronaca sportiva in Italia, portando i grandi eventi sportivi nelle case di milioni di italiani.

Negli anni ’90, approdò su Telepiù, dove condusse il programma Fair Play, ospitando personaggi di spicco come Enzo Biagi, Giorgio Bocca e Gian Paolo Ormezzano.

Un format innovativo, che mescolava sport e cultura, mostrando che lo sport poteva essere anche un’occasione per parlare di vita, di società, di valori.

L’eredità di un gigante: garbo, numeri e umanità

Rino Tommasi non era solo un grande giornalista. Era un uomo di rara eleganza. Nei modi, nelle parole, nelle analisi. Non alzava mai la voce, non cercava la polemica. Preferiva i fatti, i numeri, i dati.

Ma dietro quella precisione c’era sempre un tocco di umanità, di passione autentica per lo sport e per le storie che ogni partita racchiudeva. E, soprattutto, c’era una straordinaria capacità di raccontare, senza mai annoiare.

Una scomparsa che lascia un vuoto enorme

Con la morte di Rino Tommasi, se ne va un pezzo di storia del giornalismo sportivo italiano. Dopo la scomparsa di Gianni Clerici nel 2022, questo addio segna la fine di un’epoca.

Ma le sue parole, i suoi racconti, i suoi “circoletti rossi” resteranno nel cuore di chiunque ami lo sport. Perché Rino Tommasi ha fatto molto più che raccontare partite: ha fatto innamorare gli italiani dello sport.

Un’ultima lezione: lo sport è vita

Rino Tommasi ci lascia un’eredità preziosa. La lezione di un uomo che ha vissuto per raccontare lo sport, con passione, con rispetto, con curiosità infinita.

E forse è proprio questo il messaggio che ci ha lasciato: lo sport non è solo una competizione. È un viaggio, è una storia, è vita.


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