Allarme cocciniglia nei pini: “Un patrimonio ambientale a rischio nella Capitale”

Benvenuti (Ecoitaliasolidale): “Un terzo delle alberature sono colpite ed ancora nessuna risposta dalla Raggi. Lodevoli le iniziative di comitati ed associazioni"

Sono stati persi  anni importanti per combattere la presenza  della “cocciniglia tartarugata”, nome scientifico Toumeyella parvicornis, sugli alberi più caratteristici della Capitale, il Pinus pinea, il pino comune. Rispetto al 2018 quando a Roma vi erano solamente alcune tracce della cocciniglia ora è diffusa in tutte le alberature della città proprio a causa della mancanza di adeguati trattamenti fitoterapici, un fenomeno che sta mettendo  a rischio l’intero patrimonio forestale cittadino.

È quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

Da una limitata presenza della cocciniglia tra Mostacciano e la Laurentina nel 2018 si è passati ad una larga diffusione nell’intera città, diventando una vera e propria emergenza con l’80% dei pini colpiti.

Sarebbe stato opportuno –ricorda Benvenuti-  anzi indispensabile, la tempestiva emanazione delle linee guida  dal   Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, come gli interventi immediati da parte dell’amministrazione capitolina guidata dalla Sindaca Raggi che invece è rimasta inerte rispetto a tale diffusione, senza mettere in campo adeguati contrasti,  “trattamenti endoterapici” che avrebbero potuto arginare il fenomeno, salvando le alberature.

In tutta Roma, parchi e giardini inclusi, i Pinus pinea sarebbero 120.000 e quindi la vasta diffusione della cocciniglia sta mettendo a rischio, in assenza di adeguate e tempestive soluzioni,  ben un terzo del totale delle alberature presenti nella Capitale.

Nel mese di aprile il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato lo stanziamento di 500mila euro per salvare i pini, Roma capitale ha  stanziato 700 mila euro oltre a quelli già investiti per i trattamenti sperimentali, sta di fatto che le linee guida regionale sono arrivati in ritardo e con tutti gli stanziamenti, ma con limitati interventi,  la situazione rimane grave per la salute dei pini.

“Lodevoli sono le recenti iniziative ed i  progetti  di lotta biologica per salvare gli alberi di Roma promossi da diversi comitati ed oltre 7 associazioni del territorio come  ad esempio la liberazione in chioma  di migliaia di coccinelle per combattere la cocciniglia tartaruga ad esempio a Villa Leopardi”.

“Iniziative sicuramente efficaci e rispettose dell’ambiente, ma certamente era necessario un intervento tempestivo ed integrato da parte delle Istituzioni che invece sono rimaste assenti se non un patrocinio municipale. “Era necessario mettere in campo una vasta gamma di  soluzioni –prosegue Benvenuti- compreso il ricorso  all’endoterapia, peraltro già autorizzata dal Ministero della Salute, insieme ad  integratori energetici dell’albero per potenziare le sue difese immunitarie, interventi  di riequilibrio biologico fra  insetti che ne possono naturalmente contenere la diffusione. Positiva anche la soluzione della coccinella, ma  arrivata fuori tempo massimo, con una  inevitabile parziale efficacia soprattutto in questo momento di emergenza. Proprio  grazie all’incapacità dimostrata in questi anni dall’attuale amministrazione Raggi -prosegue Benvenuti- la Capitale oltre al pericolo dei rami e degli alberi crollati perché non adeguatamente potati sta subendo  anche l’attacco della “cocciniglia tartaruga”. Ai nostri appelli che da tempo stiamo lanciando l’unica cosa che  è evidente – conclude –   l’inerzia ed il silenzio da parte dell’amministrazione guidata dalla Sindaca Raggi.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento