“Alle origini del totalitarismo: l’omicidio di Matteotti cento anni dopo” 

Mercoledì 12 giugno 2024 presso la Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia” l’interessante evento  

Nel pomeriggio di mercoledì 12 giugno 2024 presso la Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia” si è svolto l’interessante evento “Alle origini del totalitarismo: l’omicidio di Matteotti cento anni dopo”, organizzato dell’Associazione Spazio Comune, con il patrocinio del Municipio V di Roma e di ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani),

Ha introdotto e presieduto l’incontro il prof. Mario Sirimarco.

Dopo i saluti del Presidente Mauro Caliste, sono intervenuti gli storici Luca Giansanti e Francesco Sirleto che hanno ricostruito le matrici totalitarie del fascismo ed hanno affrontato il tema dell’omicidio e del pensiero di Giacomo Matteotti. 

Da sottolineare l’intervento dello studente universitario Goffredo Ciardo con una riflessione su Matteotti e sulla difficoltà delle nuove generazioni a comprendere nel giusto modo ciò che è accaduto cento anni fa.

Da ciò deriva per le persone più grandi di età la necessità di non disperdere le memorie storiche e di organizzare questi eventi per parlare degli avvenimenti storici e renderne partecipi i giovani.

Ha concluso i lavori Elena Antinozzi, Presidente Commissione Bilancio Municipio Roma V, sottolineando alcuni aspetti dell’attività parlamentare di Matteotti e la sua particolare attenzione alla centralità della scuola, e presentando un quadro in ceramica che raffigura Matteotti dal titolo “ Libertà”, donata al V municipio dall’artista Lucia Marchetta. 

Negli interventi delle Autorità e degli storici sono state descritte minuziosamente la persona di Giacomo Matteotti, il suo carattere, le sue idee, i suoi principi, e la consapevolezza dei rischi che correva pronunciando il suo famoso discorso del 5 maggio davanti ai Parlamento Italiano. 

Giacomo. Matteotti è nato a Fratta Polesine (Rovigo) il 22 maggio 1885, era un membro della Camera dei Deputati, nonché segretario del Partito Socialista Unitario (PSU).

Matteotti fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. 


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