

Intervista a Marcella Biasin, responsabile marketing
A distanza di un anno siamo andati a visitare lo stand dell’Azienda Cà Rovere, dove ad accoglierci il sorriso e la competenza di Marcella Biasin, responsabile marketing.
«Siamo– ci dice – una azienda familiare di Alonte un paese in provincia di Vicenza, sui Colli Berici. Il nostro territorio non è di origine vulcanica, ma marina ed è da questo antico fondo marino che le radici delle nostre viti traggono tanta sapidità e mineralità, per trasmetterle ai grappoli. Quindi partendo da queste peculiarità territoriali, ci siamo specializzati nelle bollicine metodo classico, controllando l’intera filiera produttiva.
Siamo molto soddisfatti della nuova terrazza panoramica, dove si possono gustare sfiziosi aperitivi iniziando dall’autoctono Extra Brut di Garganega, che è la bollicina più giovane, un millesimato in purezza, molto minerale, fresco”.
Il vino si presenta di colore giallo paglierino, al profumo floreale di primavera e di mela verde, al palato avvolgente, equilibrato con un finale di mandorle, ideale connubio con un tagliere di affettati e formaggi».
«Il nostro Brut Nature (un blend di Chardonnay e Garganega) – prosegue – è la bollicina più secca, più strutturata perché fa 4 anni sui lieviti, quindi è più gastronomica, da abbinare a bruschette burro e alici, pomodorino secco, tartare di manzo e di tonno, in inverno cotechino e baccalà.
Il Blanc de Blanc è Chardonnay in purezza, 3 anni di affinamento sui lieviti, più morbido con una bollicina più delicata avvolgente, elegante, crudités di pesce, carpaccio di branzino, piatti vegetariani.
Essendo tutti under 30 siamo una realtà giovane che sta cambiando tanto, con l’ideale di sperimentare; vogliamo fare una vigna forte e sana. Abbiamo ridotto e alcune volte addirittura eliminato la chimica di sintesi, nutriamo la vigna in modo naturale, facciamo la lotta integrata alle malattie con gli insetti, piantiamo tra i vigneti più di trecento tipi di germogli per la biodiversità, cosicché quando andiamo a tagliare l’erba, le radici, che sono a forma di carota, lasciano piccoli fori nella terra, che ne agevolano sia la lavorazione che la penetrazione dell’acqua. La siccità da noi è relativa, perché il terreno carsico assorbe molto bene.
Il Brut Rosé nasce da uve bianche Chardonnay e Garganega e diventa rosé perché andiamo ad aggiungere il Pinot Nero alla sboccatura, molto delicato, molto fine con sentori di frutti di bosco, è adatto per tanta gastronomia, ma anche per socializzare».
È vero, siamo d’accordo con Marcella e con le altre due M, il vino di qualità ha uno grande pregio: è un “neurotrasmettitore” che avvicina le persone, abbatte le barriere e porta più serenità in un mondo spesso inquieto.
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Complimenti ai giovani imprenditori……
Complimenti ai giovani imprenditori per l’ impegno e la professionalità