Amori tossici e dipendenze affettive

Su questi temi, i più discussi sui social anche dai giovani, se ne parlerà a "La Via del Fare" con il libro della giornalista Viola Conti 

Tutto il mese di marzo per l’associazione culturale @laviadelfare è interamente dedicato alle donne, soprattutto dopo la nascita a fine 2023, di un nuovo gruppo tutto al femminile, “Le Signore del Fare”, creatosi a supporto delle attività associative consolidate, proprio per contrastare la solitudine, sviluppare la creatività e trovare momenti di svago ed intrattenimento con gusto femminile.

Prima è stata la volta delle intense emozioni suscitate del reading “AMICA MIA”, un viaggio nel mondo delle donne, ideato e condotto dalla voce magistrale di Corrado Patriarca, che ha sorpreso tutti per un nuovo modo di ascoltare classici intramontabili.

Il prossimo venerdì 22 marzo sarà la volta di un momento di dibattito e confronto intorno al romanzo “PERCHÉ AMO SOLO CHI FUGGE? IL DOLORE È UN TALENTO?” scritto dalla giornalista toscana Viola Conti, col contributo della love coach milanese Sonia Veggiotti, esperta in terapia di coppia ed edito da Giovane Holden.

Insieme al pubblico, ai moderatori come il giornalista Enzo Panizio e la presidente Daniela Cioccolo, ci saranno raporesentanti delle istituzioni e figure di esperti come quella del dott.Paolo del Nero, psichiatra con una grandissima esperienza nel territorio romano, che porterà il vero riscontro delle problematiche delle dipendenze affettive nelle persone che lui incontra.

Insieme ai presenti scopriremo che l’originalità del progetto editoriale sta proprio nel legare la sua parte più romanzata col saggio psicologico, comprensibile a tutti, rappresentando un self help sentimentale per il lettore.

La protagonista della storia è Celeste, una delle tante donne prigioniere di un amore malato, tossico che le rende incapaci di vivere appieno l’amore che diviene dipendenza e sinonimo di dolore. E come si potrà trasformare questo dolore in talento? Si può, anzi si deve farlo ripartendo dall’amore di sé.
Questo è il messaggio: dal dolore si può guarire ma servono consapevolezza, esercizio mentale e se possibile un supporto psicologico.

Come ci suggerisce il testo dell’intervento del dott. Del Nero, in qualità di psichiatra e psicoterapeuta presente al dibattito – “per alcune persone, le relazioni diventano fonte di insoddisfazione e frustrazione ma, per quanto portare avanti questo legame sembri difficile, il pensiero di rimanerne privi è di gran lunga peggiore. La dipendenza affettiva si instaura proprio all’interno di questa tensione tra il “non poter vivere con” e il “non poter vivere senza”: il funzionamento della persona dipende dalla propria relazione affettiva.
La dipendenza affettiva fa parte delle “nuove dipendenze”, processi che presentano le stesse caratteristiche della tossicodipendenza ma non sono causati dall’azione di una sostanza di abuso.”

“Come accade per gli altri generi di dipendenza, la guarigione dalla dipendenza affettiva è un processo complesso e che, in alcuni casi, può richiedere del tempo, – prosegue il dott. Del Nero –  I presupposti fondamentali sono il riconoscimento della propria dipendenza, la presa di coscienza delle conseguenze che essa ha prodotto e potrebbe produrre in futuro e la volontà di intraprendere un processo di cambiamento. Tutto ciò richiede un’iniziale dose di grande coraggio perché, nella maggior parte dei casi, comporta il porre fine alla relazione disfunzionale e cominciare a gestire l’astinenza.”

Attraverso le vicende della protagonista Celeste,  si fa luce su questo attualissimo tema della “dipendenza” anche dal punto di vista clinico e terapeutico e si guarderà alle problematiche della dipendenza affettiva e dei suoi meccanismi psicologici, ai più sconosciuti, che da qualche anno sono diventati inaspettatanente un soggetto molto dibattuto soprattutto nelle piattaforme social più dedicate alle donne ed ai giovani .

In genere si possono distinguere almeno tre personalità diverse in relazione alla dipendenza, depressa, fobica ed ossessivo-compulsiva e nel romanzo “Perché amo solo chi fugge?” viene evidenziata principalmente la personalità della cosiddetta “abbandonica,” ossia della depressa-aggressiva che insegue l’amore fino a perdersi nelle aspettative deluse e nell’impossibilità di viverlo. In questo caso, una donna insicura che pretende l’amore tanto da crearselo nella sua mente.

Questo è il primo romanzo inizio di una serie più lunga e corposa sulle dipendenze affettive, rivolto principalmente alle donne, che sono le più coinvolte nelle dipendenze rispetto agli uomini.
Non è un caso, infatti, che dalle dipendenze nascano poi purtroppo forme di controllo psicologico e di violenza fisica sulle donne che, in casi più gravi, possono sfociare in femminicidi.

Questo primo romanzo di Viola Conti a cui seguirà già un secondo volume in uscita prossimamente, è stato già presentato alle fiere e nelle rassegne letterarie più importanti ed ha conseguito finora tre premi: Menzione d’onore al Premio Nazionale Città di Salsomaggiore, Menzione d’onore al Premio letterario internazionale “I fiori  sull’acqua” Città di Imola e Finalista al Premio letterario nazionale Città di Tuscania.

Vi aspettiamo nella sede de #laviadelfare anche per porre tutte le vostre domande agli esperti che sono a disposizione del pubblico.

Per saperne di più vi alleghiamo qui di seguito i link della rassegna stampa nazionale, ma soprattutto

https://www.rainews.it/rubriche/tg2achablibri/video/2023/06/TG2-Achab-Libri-del-04062023-526addc2-d625-4647-96af-dfe888b3f2ec.html?wt_mc=2.www.fb.rainews24.&fbclid=IwAR0Q8qr-pi_btctKq6ApdP-M2ncUuA0Uuj8m75h-kmHdfyoQbLUeWvLCDC0

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cultura/libri/narrativa/2023/05/31/viola-conti-quando-lamore-diventa-dipendenza-affettiva_ba7f99d8-57ac-4e05-b8ab-b0865aa9b57b.html

https://www.superchio.it/perche-amo-solo-chi-fugge-di-viola-conti/

https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:71f17e5a-50aa-4989-ab43-f95fd728c56e


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