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Analfabeti funzionali

Sono il 40% della popolazione italiana, cioè 2 italiani su 5 non capiscono il significato di quello che leggono

Da due giorni vado rimeditando quanto ha scritto il mio amico Coriolano Pallacci, persona seria: “Sono il 40% della popolazione italiana gli analfabeti funzionali”.
Cioe’ 2 italiani su cinque non capiscono il significato di quello che leggono, ci rendiamo conto?
Ovvero solo 3 lettori su cinque colgono il significato di quanto sto scrivendo, ammesso e non concesso che sia obiettivamente comprensibile, interessante, utile.

Allora penso alle odierne campagne elettorali che fanno i nostri politici. “Tassa uguale per tutti, pensioni minime a 1000 euro, 1 stipendio in più per tutti.” …conditi con facce incartarpecorite truccatissime e sorridenti e con filmati di stupri: messaggi che arrivano a tutti, perché il fatidico 40% li capisce molto bene, perché non c’è niente da capire, è tutto semplice e banale, anche se sono tutte bugie, imbrogli, mistificazioni e anche offese alla dignità umana.
Ma non è che la mancanza di coraggio nella politica e l’assoluta assenza di proposte mirate ad innovare, formare, rimuovere queste sacche di ignoranza profonda, siano fortemente volute da questi mediocri (minimo), che ci amministrano?
Non è che metterla in caciara, confondere le carte, i ruoli, le responsabilità, rendere tutto un caos incomprensibile, sia una precisa strategia per gestire più facilmente il potere e rinsaldare le rendite di posizione dei soliti oligarchi, non certo consapevoli, informati, competenti?

Non hanno letto né capito il PNRR, non hanno fatto le riforme necessarie, hanno approvato la riduzione dei parlamentari, senza aggiustare né le funzioni delle due Camere, né riscrivere la legge elettorale, complicatissima, capita da pochissimi elettori,
ma ovviamente dal 100% dei candidati!
Ci sarà un motivo di questo comportamento?
Se almeno il 60% degli italiani fossero messi in grado di capirci qualcosa, sarebbero tutti fatti fuori. Ma questa strada è impraticabile, perché altri non si possono votare, essendo le liste fatte da loro, non dagli elettori.

La soluzione alternativa ci potrebbe essere a livello locale, ma i sindaci, anche i migliori, vengono fagocitati in club ristretti ed esclusivi, gestiti e uniformati al modello nazionale dalle Giunte Regionali, dai Parlamentari nel Territorio, dal Governo e dai Partiti, che promettono, indirizzano finanziamenti, fanno demagogia, che li porta ad incontrarsi, fra loro, senza i cittadini, anche nelle ricorrenze più importanti delle piccole comunità, soprattutto religiose, e si fanno la foto sorridenti con la statua del Santo di turno? Ma parlano dei loro amministrati e delle loro istanze? Loro parlano solo con messaggi che arrivano a tutti: foto, sorrisi, brindisi.

Né altre Istituzioni locali, come per esempio le Banche cooperative e rurali, sembrano recitare un ruolo importante alternativo al riguardo. Arrivano pochi messaggi relativi al loro impegno nel campo etico-economico e in quello associativo di base, mirato a favorire interconnessioni utili alle Comunità di loro competenza
Anche questo aspetto appare ascrivibile alla gestione dell’analfabetismo funzionale: non si raccoglierebbe consenso, con politiche troppo serie e coraggiose, incomprensibili alla maggioranza; pertanto si sceglie di fare interventi blandi, distribuendo partecipazioni e supporti per contentare i demagoghi locali e foraggiare eventi spesso senza alcun valore autenticamente politico o pedagogico.

Tutti i decisori ormai si comportano e parlano in modo sempliciotto ai semplici, agli analfabeti funzionali, favorendo di fatto l’aumento di quel 40%, che ci fa disonore.
Così anche: non informare, non consuntivare, non favorire dibattiti pubblici, non coinvolgere giovani, non favorire politiche di acculturamento, sono modi analoghi per banalizzare e fare lavorare gli “addetti stampa” , quelli che pubblicano quello che i sempliciotti capiscono.

Sarò ingenuo, ma, come Pasolini, continuerò a scandalizzarmi di questi fatti, ad evidenziare i risultati di statistiche terribili, a credere in coloro che combattono l’ignoranza.
Ovviamente, anche a rischio di essere non capiti e di vedersi sempre più assottigliata la percentuale delle persone coscienti delle proprie responsabilità.


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Un commento su “Analfabeti funzionali

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