

Il progetto, portato avanti dal circolo Mario Mieli, sarà attivato nei prossimi giorni con i fondi del bando Fraternità dell’assessorato regionale alle Politiche sociali
Il circolo Mario Mieli, grazie ai fondi del bando Fraternità dell’assessorato regionale alle Politiche sociali, darà vita nei prossimi giorni al progetto ‘Angelo Azzurro’. L’iniziativa è rivolta agli anziani, affinché questi ultimi possano esprimere liberamente il sentimento provato per i coetanei dello stesso sesso. Attraverso l’attivazione di sportelli dedicati, i signori e le signore di una certa età potranno rivolgersi a persone competenti per chiedere consigli sulla propria sessualità, manifestando cosi la propria identità e il proprio stato d’animo.
L’omosessualità e la transessualità sono spesso considerati temi tabù in Italia, invece il progetto ‘Angelo Azzurro’ desidera dare voce e consulenza a questi individui.
La consigliera regionale Marta Bonafoni ha rimarcato quanto questo progetto possa essere utile affinché i diritti e i bisogni degli anziani vengano rispettati. ‘’Le istituzioni – quando vogliono – possono mettere in campo delle politiche che rispondono ai bisogni reali di tutti i cittadini. Il progetto si rivolge, infatti, ad un segmento particolare della popolazione del Lazio: quello degli anziani e delle anziane omosessuali e transessuali, che vivono spesso un isolamento e una separazione ancor più acuti dei loro coetanei eterosessuali’’.
Giunti ad una certa età, spesso gli anziani vengono isolati e non più ascoltati. Le storie che i padri dei nostri padri raccontano fondano le basi delle conoscenze che si hanno della storia, eppure spesso se ne dimentica l’importanza. Gli anziani vengono cosi lasciati in disparte, dimenticati in un oblio.
“Con l’attivazione di uno sportello di ascolto e consulenza, laboratori ludici, attività intergenerazionali, e con l’importantissima rete tra istituzione regionale, Comune, municipi e Asl Rm E – spiega la Bonafoni – il Mario Mieli fa uscire dall’ombra questa realtà e la porta al centro delle politiche di integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio”.
Gli anziani, ora, potranno confidarsi e raccontare la propria sessualità, senza il timore di incorrere in un’ulteriore isolazionismo e con la gioia, finalmente, di essere sè stessi.
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