

Tra due anni
“Sono sicuro che le riforme che stiamo mettendo in campo – ha detto il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in una intervista alla “Bbc4″ – porteranno benefici nei prossimi due anni”.
Intanto però, nei prossimi due anni, beato – come dice un mordace detto popolare – chi avrà un occhio. Un occhio, un lavoro, una pensione, un euro da spendere.
Maryam e il velo
“Maryam Mirzakhani – come noto – è la prima donna ad avere conseguito il prestigioso “Premio Nobel” per la matematica e, giustamente, il presidente iraniano Tohani, essendo l’illustre professoressa originaria del suo Paese, le ha inviato congratulazioni ufficiali”.
Il giusto moto di orgoglio nazionale, però, si è subito scontrato con un particolare non indifferente per certe usanze che vigono tuttora in Iran: tutte le foto della giovane e bella professoressa Maryam la ritraevano senza il tradizionale velo in testa. Impossibile, sacrilego, pubblicarle così sui giornali. E, così, i giornali sono stati costretti a ricorrere a dei trucchi: alcuni l’hanno raffigurata con il contorno solo del volto, altri sfumata davanti ad una lavagna che confondeva l’immagine, altri ancora, lavorando di photoshop, aggiungendole il velo mancante. I due aspetti, insomma, dell’Iran del secondo millennio: la giovane e bella professoressa Maryam ai vertici del mondo della moderna matematica, il Paese nei vortici di un mondo fermo ancora al Medioevo.
Il bambino Marino
“Fate attenzione sui mezzi pubblici a Roma – ha lanciato l’avvertimento il Ministero degli Esteri inglese ai suoi turisti connazionali – in tutte le aree affollate, ma soprattutto alla Stazione Termini, all’areoporto di Fiumicino e sul bus “64””.
Avvertimento purtroppo doveroso, considerato che – come tristemente noto – proprio nelle zone indicate dal Ministero degli Esteri inglese avvengono con frequenza furti, scippi, raggiri, disturbi al limite dell’aggressione. Ma qual è stata la reazione del sindaco di Roma, Ignazio Marino? Non di doverose scuse e di impegno ad una maggiore tutela dei turisti non solo, comunque, inglesi. E’ stata quella di rispondere falsamente che l’avvertimento del Ministero degli Esteri britannico è basato sul falso. E di contrapporre che Londra, dal punto di vista della criminalità, in certi quartieri è più pericolosa di Roma. Come dire infantilmente dunque: “La “mia” Roma è cattiva? La “vostra” Londra lo è di più. E, se non smettete, lo dico a mamma”. Ora è possibile, per carità, che certi quartieri della capitale inglese siano ancora più pericolosi di certe zone romane e del bus “64”. Però farebbe piacere avere un sindaco il quale, di fronte al problema sicurezza, si desse da fare come un adulto responsabile e non come un bambino stizzoso.
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