Il tentativo di rapina alla filiale Unicredit di piazza Pio XI a Roma l’11 Agosto del 2022, da parte della cosiddetta “banda del buco”, è stato seguito da un’importante svolta legale. Dopo un anno e mezzo di indagini, il 18 Aprile 2023 cinque membri della presunta banda sono stati arrestati. Tuttavia, il Tribunale del Riesame di Roma ha recentemente annullato l’ordinanza di custodia cautelare per tutti e cinque, con una decisione che ha sollevato molte perplessità.
Questa decisione è il risultato della riqualificazione del reato: da tentata rapina aggravata a tentato furto aggravato, che nel contesto della riforma Cartabia richiede la querela di parte per essere procedibile. Poiché questa querela non è stata presentata, il reato non può essere perseguito d’ufficio. In assenza di una querela, i cinque sospetti sono stati quindi rilasciati, a meno che non ci siano altri motivi per trattenerli in custodia.
La notizia ha suscitato una reazione mista: da una parte, evidenzia la complessità delle procedure legali e la necessità di seguire scrupolosamente le regole giuridiche, dall’altra, pone interrogativi sulla tutela della sicurezza e sul senso di giustizia per i crimini tentati o commessi.
Il rilascio di questi cinque individui, nonostante l’accusa iniziale di tentata rapina, mostra come le modifiche legislative e la procedibilità per querela possano incidere sulla capacità delle autorità di perseguire certi reati.
L’indagine, diretta dalla procura della Repubblica di Roma, coordinata al procuratore aggiunto Giovanni Conzo e condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Roma Trastevere, era stata avviata nel mese di giugno 2022 in seguito ad alcune indicazioni e informazioni investigative arrivate da altri reparti in altre regioni italiane, per cui era emerso che un gruppo di persone stava organizzando una rapina in un istituto di credito della Capitale attraverso la tecnica del buco, scavando, cioè, un passaggio sotterraneo per introdursi all’interno della banca.
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