

“Caso Cucchi”, la vergogna
“Tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi sono stati infine assolti – gli ultimi, ieri, in Appello – alcuni dall’accusa di pestaggio dopo il suo arresto, altri dall’accusa di mancanza di cure adeguate dopo il suo ricovero all’ospedale “Sandro Pertini””.
Le sentenze dei giudici – si continua ad ammonire – non vanno commentate. Si dovrebbe allora prendere per buono che Stefano Cucchi, dopo l’arresto, si è massacrato da solo. E che, dopo essere stato trasferito in ospedale, è stato così amorevolmente assistito da morire di lì a poco. Una tesi, però, inverosimile. Molto inverosimile. Che non può essere imposta all’opinione pubblica. Nemmeno alla sua parte più scema.
Gentiloni a sorpresa
“L’ “ex Margherita” Paolo Gentiloni è da oggi – dopo la partenza di Federica Mogherini, a Bruxelles, per ricoprire il ruolo di “Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza” – il nuovo Ministro degli Esteri del Governo Renzi”.
La scelta ha colto tutti di sorpresa per due motivi. Il primo perché il nome di Paolo Gentiloni non era mai circolato tra i “papabili”. Il secondo, soprattutto il secondo, perché Paolo Gentiloni è sì uomo colto e preparato, ma in tutte altre materie e in tutti altri settori molto lontani da conoscenze ed esperienze di politica estera. Conoscenze ed esperienze che, invece, erano state espressamente richieste, fino a ieri sera, dal Capo dello Stato. Perché, allora, questo “sfogliare la margherita”, durante la notte, fino a fermarsi sul “petalo” Gentiloni? Prima o poi, forse, verrà alla luce. Paolo Gentiloni, comunque, potrebbe smentire subito chi è rimasto sorpreso della sua scelta. Riportando in Italia, almeno lui, i due nostri marò trattenuti illegalmente dall’India, ormai, da quasi tre anni.
Da “Ikea” a “Lego”
“Il Governo israeliano – irritato per il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese da parte del Governo svedese – ha richiamato il suo ambasciatore da Stoccolma”.
Non solo. “La questione israelo-palestinese – ha sprezzantemente dichiarato il Ministro degli Esteri di Tel Aviv, Avigdor Lieberman – è cosa più complicata che montare un mobile Ikea”. Il che, al di là del riconoscimento del Governo svedese dello Stato palestinese, è certamente vero. Ma è pur vero che la questione israelo-palestinese continua ad essere complicata, in buona parte, dal fatto che Tel Aviv non arresta la costruzione di suoi villaggi in territori non suoi. Costruzioni montate con mattoni veri, non con i mattoncini “Lego”.
Vocabolari
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