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Castel di Guido borgo della memoria

Il borgo agricolo di Castel di Guido, al km 18 della vecchia Via Aurelia (ora Via di Castel di Guido), si può considerare il Borgo della Memoria del Municipio 13. Infatti ci sono tante testimonianze della Nostra Storia, passata e recente, oltre a tante Bellezze naturalistiche.

Innanzitutto, ci sono importanti tracce di Paleontologia. Infatti, negli anni ottanta l’Università di Pisa ha fatti delle ricerche nel Territorio ed ha trovato resti fossilizzati di elefante antico, che risalgono ad alcune centinaia di migliaia di anni fa. Alcuni resti sono rimasti nell’Azienda agricola (di circa 2.000 ettari, già del Pio Istituto di S. Spirito e passata, con la Riforma Sanitaria del 1978, alla Regione, che l’ha data in gestione al Comune di Roma) e sono conservati al primo piano dell’antico Casale del XVI secolo. Inoltre, a pochi Km di distanza, negli anni ottanta, nella località Polladrara di Cecanibbio (tra la Via Aurelia e la Via Boccea), è stato rinvenuto un ricchissimo giacimento fossile, risalente a circa 325.000 fa, con i resti di migliaia di vari animali, che è uno dei più ricchi a livello internazionale. Purtroppo, il sito, benché musealizzato e ben protetto è da alcuni anni chiuso, tranne qualche sporadica apertura.

Inoltre, nel territorio dell’Azienda agricola sono state scoperte da una ventina di anni, dal Gruppo Archeologico Romano- GAR, due ville del periodo romano: la Villa delle Colonnacce e la Villa Olivella. Nella prima sono stati recuperati interessanti affreschi, conservati al Museo Archeologico Nazionale Romano di Palazzo Massimo (vicino alla Stazione Termini).  Nella zona di Lorium (ora La Bottaccia), che era la prima mansio (la stazione di posta) lungo la Via Aurelia, c’è anche la Villa dell’Imperatore Antonio Pio  (che vi morì nel 161)  e dove visse da ragazzo Marco Aurelio, ma il sito preciso non è stato ancora scoperto. Invece, nella zona di Lorium sono state recentemente scoperte le Catacombe di San Basilide (vedere il mio articolo pubblicato su questa rivista on line il 28 dicembre 2022).

La zona di Castel di Guido conserva molte Bellezze Naturalistiche, tanto che la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (istituita dal Ministero dell’Ambiente nel 1996) si estende dalla zona costiera fino all’interno del Borgo agricolo, con il confine in Via Sodini, che è la strada principale. Al riguardo, in un articolo pubblicato il 7 dicembre 2022 ho proposto di estendere la Riserva fino a comprendere tutta la zona compresa tra Via Sodini, Via di Castel di Guido e la nuova Via Aurelia, recuperando l’antico Casale de La Bottaccia, dove si potrebbero realizzare varie attività culturali, quali un Centro di Educazione Ambientale- CEA, un Museo del Territorio (con l’esposizione dei resti fossili dell’elefante antico, che si trovano nell’antico Casale dell’Azienda agricola) e la sede della Riserva nel Municipio 13.

Inoltre, all’interno dell’Azienda agricola è stata costituita nel 1999 fa un’Oasi LIPU, di circa 250 ettari, dove si svolgono periodicamente attività di Educazione ambientale con i ragazzi dele Scuole Elementari e Medie Inferiori. All’interno dell’Oasi sono stati realizzati alcuni sentieri per scoprirne le bellezze naturalistiche e vedere le tracce delle varie specie di fauna. Al riguardo, da una decina di anni ci sono anche un paio di famiglie di lupi appenninici.

Nell’Azienda agricola (ed in altre ubicate lungo la Via Aurelia, la Via Boccea e la Via Portuense) il 16 maggio 1832 c’è stato il primo “sciopero” dei braccianti agricoli avvenuto nello Stato Pontificio, per protestare per il basso salario percepito in moneta e per la cattiva qualità degli alimenti, specie del pane, forniti, sotto forma di salario in natura, dai Mercanti di Campagna, che avevano la gestione delle Tenute agricole di proprietà degli Enti religiosi e delle famiglie nobiliari.  Lo sciopero ebbe un risultato positivo per i braccianti, dato che lo stesso Pontefice Gregorio XVI se ne interessò e chiese di punire i Mercanti di campagna responsabili della cattiva somministrazione del vitto, infliggendo ad alcuni di loro una pesante multa. (vedere al riguardo il mio ampio articolo pubblicato su questa Rivista on line il 26 maggio 2022)

L’Azienda agricola ricorda anche la Repubblica Romana del 1849, dato che i Francesi, sbarcati a Civitavecchia il 24 aprile, vi posero il loro accampamento, prima di marciare verso Roma, la mattina del 30 aprile quando furono sconfitti a Porta Cavalleggeri dai soldati repubblicani, guidati anche da Garibaldi, che li inseguì lungo la Via Aurelia. Poi fu richiamato indietro da Mazzini, che non voleva umiliare i Francesi con una grave sconfitta.  In un edificio dell’Azienda fu rinchiuso per alcuni giorni il frate barnabita Ugo Bassi, catturato dai Francesi durante gli scontri e poi liberato in seguito ad uno scambio di prigionieri. In merito alla Repubblica Romana del 1849, ho proposto, con una lettera inviata per email all’Assessore alla Cultura Gotor (rimasta senza risposta) la realizzazione, possibilmente entro il 2024, per il 175° anniversario della Repubblica Romana, di un piccolo Museo, con pannelli esplicativi, all’interno della Stazione FS di S. Pietro, per informare i numerosi turisti in occasione del Giubileo del 2025.

Inoltre, nell’Azienda agricola, nella primavera 1942, fu allestito dal regime fascista un Centro di lavoro per internati antifascisti non famosi, rimasto in funzione fino alla fine del settembre 1943, quando, in seguito all’Armistizio dell’8 settembre gli internati furono rilasciati. Al riguardo, ho proposto, in un articolo pubblicato su questa Rivista on line il 19 marzo 2022 la realizzazione di un Museo dell’internamento civile all’interno della ex Caserma dei Carabinieri (che prestavano il servizio di vigilanza al Centro di lavoro), in Via Sodini, che non è più utilizzata dopo la costruzione negli anni 90 della nuova Caserma a Casalotti.

Infine va valorizzata e rilanciata l’Azienda agricola, soprattutto con la produzione di prodotti biologici, con un nuovo accordo tra la Regione, che ne ha la proprietà, ed il Comune che la gestisce.

Per parlare di questi argomenti, la mattina di Domenica 26 marzo ci sarà nel Museo della Civiltà Contadina, ubicato nell’antico Casale, in Via Sodini n. 100,  un Convegno, come da locandina allegata.

 

Giorgio Giannini


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2 commenti su “Castel di Guido borgo della memoria

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