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Cinema Barberini, addio alla controversia: al via i lavori di recupero

Con la sentenza del 26 novembre, il Tar del Lazio ha bocciato le richieste avanzate dalla proprietà dell’edificio, obbligandola anche al pagamento di 5mila euro di spese legali

Il Cinema Barberini, icona della cultura cinematografica italiana e simbolo del razionalismo architettonico degli anni ’30, si appresta a voltare pagina dopo una disputa legale durata tre anni.

Situato nell’omonima piazza, a pochi passi da via Veneto e dai fasti della Dolce Vita, il celebre cinema è stato al centro di un acceso confronto tra modernità e tutela del patrimonio culturale.

La struttura cinematografica, dopo circa 2 anni di chiusura causa Covid, ha riaperto nel 2022, ma è stata al centro, di una ‘guerra giudiziaria’ sconosciuta ai più che è andata avanti per diverso tempo.

Con la sentenza del 26 novembre, il Tar del Lazio ha bocciato le richieste avanzate dalla proprietà dell’edificio, obbligandola anche al pagamento di 5mila euro di spese legali.

Tuttavia, il verdetto apre finalmente uno spiraglio per la ristrutturazione, ponendo fine a un lungo periodo di incertezze e chiusure.

Foto archivio

Il nodo del contendere: il solaio della discordia

La disputa ha avuto come fulcro un solaio progettato per la hall d’ingresso. Per i proprietari, l’intervento era necessario per rilanciare economicamente una struttura che, negli ultimi anni, ha sofferto il deterioramento e i colpi inferti dalla pandemia.

La Soprintendenza Archeologica e il Municipio I, invece, hanno sempre contestato questa soluzione, considerandola un rischio per l’integrità storica e l’equilibrio architettonico di un edificio emblematico progettato da Marcello Piacentini negli anni ’30.

Nonostante i ricorsi e le modifiche proposte dal proprietario, la sentenza ha ribadito l’importanza di preservare l’identità originale del cinema.

La decisione, pur severa nei confronti della proprietà, consente comunque di procedere con un progetto di ristrutturazione che rispetti le linee guida imposte dagli enti preposti alla tutela del patrimonio culturale.

Un gioiello del razionalismo italiano

Il Cinema Barberini non è solo una sala cinematografica, ma un pezzo di storia dell’architettura e del cinema italiano. Costruito negli anni ’30, rappresenta un esempio straordinario del razionalismo italiano, incarnando l’estetica e lo spirito del periodo.

Nonostante le trasformazioni subite nel corso del tempo, l’edificio ha conservato la sua allure, rendendolo un simbolo della cultura romana.

Tuttavia, con il passare degli anni, la struttura ha dovuto fare i conti con l’usura del tempo e con le sfide di un settore cinematografico in continua evoluzione.

Da qui la necessità, per i proprietari, di immaginare un futuro diverso per il cinema, un rilancio che passa necessariamente da interventi di ammodernamento.

La difficile sfida tra innovazione e conservazione:

La vicenda del Cinema Barberini evidenzia una tensione sempre più frequente nelle grandi città storiche come Roma: da un lato la necessità di innovare e adattare le strutture storiche a nuove esigenze; dall’altro l’impegno delle istituzioni nel preservare un patrimonio artistico e culturale unico al mondo.

Per il Barberini, come per molti altri edifici storici, trovare un equilibrio tra passato e futuro è una sfida complessa.

Se da un lato è cruciale garantire la sostenibilità economica di queste strutture, dall’altro è essenziale che ogni intervento rispetti il loro valore storico e culturale.


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