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Colli Aniene. Storia della tortorella imprevidente

Quante volte abbiamo sentito esaltare la perfezione dell’organismo umano o la perfezione di una farfalla, di un albero. Talvolta addirittura affascinati da tale perfezione. In realtà non siamo perfetti noi, non sono perfetti gli animali, e non è perfetta la graziosissima tortorella dal collare, che ha costruito il nido sul davanzale della mia finestra. Aveva un intero albero a disposizione, che le avrebbe offerto riparo dal sole e dalla pioggia, ma ha preferito uno spazio esiguo sul davanzale, proprio là dove batte la tapparella. E sono cominciati i miei piccoli sacrifici per la graziosissima tortorella poco previdente. Ad una certa età si avrebbe il diritto di svegliarsi tardi al mattino? La tortorella col suo verso mi svegliava all’alba. Per mettere al riparo lei e i due ovetti che stava covando, mi sono ingegnato a costruire una sorta di tettoia al di sopra del nido, con la conseguenza che ho dovuto dormire con la persiana abbassata a metà. Mille accorgimenti per non spaventarla, per non farmi vedere. Ed infatti, non si è accorta di nulla. Ha continuato a covare tranquillamente per alcuni giorni di sole. Ma una notte è arrivata la pioggia, tanta pioggia, e a poco è servita la mia opera. La tortorella ha pensato bene di ripararsi nell’albero, abbandonando il nido. Lo aveva costruito non prevedendo la pioggia.

Dopo giorni di brutto tempo, una mattina di sole la tortorella leggiadra e imperfetta è tornata. Ma io avevo tolto tutto, nido e uova zuppi d’acqua.  Adesso, per costruire un nuovo nido, assieme al compagno indaffaratissimo nel portarle ramoscelli, ha scelto esattamente lo stesso posto, ma nella finestra sottostante la mia. Perché si schiudano le uova occorrono una quindicina di giorni e una ventina perché i piccoli s’involino. Se nel frattempo, com’è prevedibile, torna la pioggia, la tortorella testarda avrà sbagliato per la seconda volta.


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