

Come treni
“Andiamo avanti – si è entusiasmato, commentando il decreto varato dal Consiglio dei Ministri, il “premier” Matteo Renzi – andiamo avanti come treni”.
Per fortuna, allora, che l’ingegner Mauro Moretti è stato trasferito, dalle “Ferrovie dello Stato” a “Finmeccanica”.
I meno abbienti? Poi si vedrà
“Garantendo gli 80 euro mensili ai cittadini i quali guadagnano fra gli 8 mila e i 25 mila euro lordi annui – si è inorgoglito il “premier” Matteo Renzi – abbiamo mantenuto la parola data”.
Peccato, però, che non sia stata mantenuta la parola data a quanti guadagnano meno di 8 mila euro annui lordi e, cioè, ai cittadini più poveri. Per loro se ne riparlerà e – ha tenuto a chiarire lo stesso “premier” Matteo Renzi – “non dico neppure quando”. Non fa niente, insomma, se proprio loro avrebbero bisogno subito di un aiuto. Questione di coperture da trovare, certo, ma perché non pensare prima a loro? Mistero doloroso del venerdì di Pasqua del “premier” Matteo Renzi.
Quel parlare sempre al futuro
“I compensi dei dirigenti pubblici e anche dei magistrati – ha detto con forza, poi, il “premier” Matteo Renzi – non potranno più superare i 240 mila euro annui”.
Ma sarà, alla fine, davvero così? Perché sia i dirigenti pubblici che i magistrati hanno già fatto sapere che ricorreranno, nelle sedi giurisdizionali competenti, contro questa intenzione renziana. E non è detto che non abbiano la meglio. Sarebbe allora più corretto e più bello, se il “premier” Matteo Renzi cominciasse a parlare non più al futuro ( che potrebbe essere incerto) ma al passato (che ormai certo sarebbe). Si starebbe tutti più tranquilli. A cominciare da lui.
“F35”: sempre quelli, ma pagati con più comodo
“150 milioni in meno – ha annunciato anche il “premier” Matteo Renzi – per i famosi “F35″ americani”.
Nel senso che l’Italia ne acquisterà di meno? No: nel senso che acquisterà quelli decisi con una dilazione nei pagamenti. Altrimenti, magari, il presidente Obama potrebbe togliere, a Renzi, il saluto e l’encomio. E i generali dell’Areonautica citarlo per danni. Alla Patria, naturalmente.
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