

Il pubblico chiede una nuova formula per il consueto appuntamento a piazza San Giovanni
Nemmeno la pioggia battente che ha sorpreso i romani (le previsioni garantivano sole e caldo africano) è riuscita a fermare gli oltre settecentomila fedelissimi spettatori del Concertone del 1° maggio, rimasti sino alla fine ad animare una manifestazione che ormai sembra essere arrivata al capolinea.
La comica sarda Geppi Cucciari ce l’ha messa tutta per dare vigore all’evento, ma la debolezza del cast (fatta eccezione per alcuni artisti) e la banalità delle battute lanciate dalla conduttrice dimostrano il bisogno di rimodellare la formula del concerto alla soglia del suo 25° anno di vita.
La prima parte della manifestazione si apre con l’esibizione dei finalisti del concorso per emergenti 1M Festival 2013. La piazza accoglie con calore gli artisti incentivati dall’euforia di sentire finalmente un po’ di musica, ma gli spettatori da casa (veri giudici della buona riuscita dell’evento) non apprezzano iniziando con la polemica a suon di “tweet”, nuovo metodo per far sentire la propria voce in capitolo.
Il pomeriggio musicale prosegue con il meglio della musica indipendente italiana da Enzo Avitabile e soci ai semi-sconosciuti Management del Dolore Post Operatorio.
Fatta eccezione per alcuni gruppi che anche il main-stream supporta e promuove, il resto del cast rispecchia in maniera perfetta quello che gli Elio e Le Storie Tese (anch’essi protagonisti del concerto) affermano in maniera dissacrante nella loro canzone “Il Complesso del Primo Maggio“.
Quindi via alla fiera dei luoghi comuni, dove per carità vengono evidenziate problematiche reali della nostra società, ma un tempo se ne parlava solo durante questo genere di manifestazioni; mentre adesso vengono ripetute continuamente in molte trasmissioni.
Così la gente da casa prende il telecomando o apre la porta per andare a farsi una passeggiata, stufa ormai di essere afflitta da quei problemi che deve affrontare ogni giorno e che magari vorrebbe dimenticare ascoltando della buona musica.
A rialzare la china della serata (e del cast) la meravigliosa esibizione dell’Orchestra Rock, diretta da Vittorio Cosma, che ha visto l’incursione dei migliori musicisti italiani (ad esempio il chitarrista di Vasco Rossi) e di grandi interpreti uno su tutti Niccolò Fabi.
Impeccabile anche il Premio Oscar Nicola Piovani accompagnato da Giovanni Sollima, Fabrizio Bosso e Tosca.
Piazza San Giovanni prende vita con l’arrivo di Daniele Silvestri che coinvolge tutti attraverso il linguaggio dei segni durante l’esecuzione del brano “A bocca chiusa”. Con l’aiuto dell’interprete Renato Vicini e dei ragazzi di Radio Caos (prima radio pensata per i non udenti) hanno dato vita ad un momento stupendo, quello dell’applauso sordo (che nella lingua dei segni si traduce alzando le braccia e facendo oscillare le mani aperte, che fatto da oltre un milione di braccia fa il suo bel effetto).
Scatenatissimo il pubblico all’arrivo di Max Gazzè che ha cantato alcuni dei suoi brani di successo, incluso “Sotto casa” presentato all’ultima edizione del Festival di Sanremo. E poi come non citare Elio e Le Storie Tese, vera sorpresa del Concertone, che forti della loro polemica hanno dato il meglio invitando anche il loro fedele accompagnatore Mangoni pronto a lanciarsi in balletti e introduzioni divertentissime.
In conclusione le esibizioni di Vinicio Capossela, il ritorno della Grande Orchestra Rock con Colapesce, Andrea Appino, Cosmo, Emidio Clementi, Ensi e Cristiano de Andrè.
Ultima a cantare sul palco la stessa conduttrice sulle note di “Sfiorisci bel fiore” di Enzo Jannacci.
Appuntamento al 2014 con la speranza che qualcuno possa convincere sindacati ed organizzatori a ridonare splendore alla manifestazione, magari prendendo esempio da quella che si è svolta nello stesso giorno a Taranto.
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