Il Cursus Publicus a Roma in età imperiale, quando si aveva grande cura delle strade e si riusciva a comunicare anche senza cellulare

Incontro/lezione del prof. Filippo Coarelli il 10 maggio presso British School at Rome

Si è tenuto nel pomeriggio del 10 maggio 2017, presso la British School at Rome, in via Antonio Gramsci, un importante e interessante incontro /lezione animato dal prof. Filippo Coarelli, già docente di Storia Romana e di Antichità  greche e romane all’Università di Perugia dal titolo: Il Cursus Publicus a Roma in età imperiale.

Grazie ad un’analisi attenta e rigorosa della struttura delle rete stradale romana, del suo utilizzo e della sua cura, il prof. Coarelli ha potuto narrare e trasmettere agli intervenuti un’interessante visione della grande macchina comunicativa romana.

Il Cursus Publicus, nato ufficialmente sotto il principato di Augusto (siamo a cavallo del I secolo a.C.) vede alcuni precedenti nella gestione che il Regno d’Egitto aveva sperimentato già in precedenza e che Cesare aveva avuto modo di apprendere e di riportare a Roma.

Augusto, quindi, prendendo spunto dall’intuizione cesariana, riporta e ripropone in maniera romana la cura e la gestione delle strade iniziando con quello che oggi si potrebbe denominare il “progetto pilota “ della cura della Via Flaminia (fondamentale strada di transito commerciale e militare per Roma).

Grazie alla cura e all’attenzione che Roma ha avuto per le sue strade noi, ancora oggi, possiamo godere della bellezza e dell’utilità di quelle che sono ormai diventate le strade del nostro quotidiano e non solo.

La grande rete stradale italiana ed europea, infatti, si basa, anzi ricalca quasi completamente, l’antica rete stradale romana.

Ancora una volta gli antichi Romani continuano a insegnare a noi contemporanei come far progredire e valorizzare un territorio: costruire una strada non basta se, poi, non la si cura, non si crea un sistema di scambi di merci, di luoghi di riposo, di insediamenti di commercio, di creazione di un indotto che vive anche grazie alla strada e che da essa riceve e porta benefici economici e culturali.

Nel nostro territorio, di esempi di queste acute e lungimiranti visioni degli antichi ne abbiamo a sufficienza, basti pensare alla Via Prenestina e alla moderna via Casilina (che recentemente hanno visto venire alla luce, lungo i loro tracciati importanti scoperte archeologiche).

Purtroppo quello che manca è la capacità di creare intorno a queste grandi eredità del passato la possibilità di renderle grandi investimenti per il futuro.

 


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