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Dragobete, la festa romena dell’amore universale

Il 24 febbraio la comunità romena a Roma e in Italia ricorda questa divinità degli antichi daci

Il 24 febbraio ricorre la festa di Dragobete. La comunità romena a Roma e in Italia festeggiando questa sorta di semidivinità pagana mostra i suoi sentimenti più teneri e romantici.

Gianina Andrei aralda instancabile della storia e delle tradizioni romene così descrive la ricorrenza: «Nella mitologia dei daci, antenati del popolo rumeno, possiamo ravvisare una divinità simile a un Cupido campestre dell’amore e della fertilità, rappresentato come un giovane affascinante e virile, che faceva innamorare tutti. Più precisamente, la festa di Dragobete è la festa dell’amore e non degli innamorati che hanno un altro nume tutelare.

Chi partecipava alla festa sarebbe stato per un anno immune da malattie ed avrebbe avuto prosperità. I giovani del paese, vestiti da festa, s’incontravano davanti alla chiesa e, se il tempo era bello, andavano verso il bosco cantando e raccogliendo i primi fiori di primavera, che poi mettevano accanto alle icone dei santi.

Le ragazze correvano verso il villaggio e i ragazzi dovevano inseguirle cercando di rubare un bacio. La ragazza baciata, per un anno intero, era considerata come realmente fidanzata. Da qui la frase: Dragobete sărută fetele (Dragobete bacia le ragazze), che è il ritornello di questa giornata. Il rituale permetteva alla comunità di sapere quali i possibili futuri sposi e quelli che invece dovevano attendere il turno successivo

Nel giorno di Dragobete, gli anziani del villaggio si prendevano molta cura degli animali, che non dovevano assolutamente essere sacrificati, così al significato ancestrale di questa festa dell’amore universale, quello che riguarda la scelta della propria metà, per esseri umani e per animali

Dragobete è anche simbolo della primavera, del risveglio della natura e della fertilità e il 24 febbraio è il giorno in cui il dio dell’amore celebra l’unione delle creature del cielo e l’amore universale in tutte le sue forme.

Abbiamo affiancato come immagine “Il Bacio” di Costantin Brancusi, scultore romeno (145 anni dalla sua nascita).

Brancusi, nella sua scultura, stravolge le linee classiche e realizza il trionfo dell’Eros: il blocco di pietra si anima grazie alla passione dei due amanti le cui braccia si avvolgono come le spire di un serpente intorno ai corpi e il cui bacio, appassionato e quasi violento, si trasforma in un bacio eterno che sembra vivificare la pietra. Le labbra unite, gli occhi negli occhi, i corpi che si fondono diventano l’evocazione di un sentimento universale».

Ci uniamo a Gianina Andrei nell’augurare Buon Dragobete, buona giornata piena di amore e serenità, buona vita di amore e felicità per tutti voi!


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