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“Con la riapertura delle scuole vi è stato un ulteriore fabbisogno quotidiano di 11 milioni di mascherine per studenti e personale scolastico, ed ora nel Lazio l’ordinanza prevede l’uso anche all’aperto.
Che fine faranno tutte queste mascherine, peraltro per quasi totalità monouso, una volta utilizzate e come verranno raccolte neanche una parola”.
È quanto sostiene in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
“Le mascherine prosegue Benvenuti – quindi saranno obbligatorie a scuola nei momenti dinamici, quando ci sono contatti e rischi concreti, mentre nei momenti statici la mascherina può essere abbassata, mentre nel Lazio ad eccezione dei minori di 6 anni e di chi fa attività motoria si dovrà utilizzare anche all’aperto.
“Con la recente apertura delle scuole si è previsto quindi un fabbisogno di circa 220 milioni di mascherine mediamente al mese e pertanto quasi 2 miliardi all’anno. Prima dell’apertura delle scuole -prosegue Benvenuti- si ipotizzava un fabbisogno di circa 40 milioni di mascherine al giorno, oltre un miliardo al mese, che hanno prodotto 300 tonnellate di rifiuti quotidiani. Ora con gli 11 milioni di mascherine per le scuole i rifiuti quotidiani salgono a circa 384 tonnellate quotidiane e nel Lazio a breve lieviterà per il diffuso utilizzo all’aperto, esteso praticamente a tutti i 5,8 milioni di residenti nel territorio.
“Proseguiamo a sostenere come Ecoitaliasolidale che abbandonare le mascherine in terra vuol dire lasciare in natura oggetti fortemente inquinanti, che potrebbero anche essere contagiosi, dispositivi prodotti in polipropilene o altre materie plastiche e quindi mettendo a rischio ancor di più l’ambiente. Anche una piccola percentuale di abbandono fuori ogni regola produrrebbe causare un inquinamento di forte rilevanza per l’ambiente.
“Da tempo stiamo proponendo -prosegue Benvenuti- una raccolta apposita magari con contenitori simili a quelli utilizzati per la raccolta dei farmaci all’ingresso delle farmacie, da posizionare anche all’ingresso dei supermercati e centri commerciali e chiaramente ora presso gli istituti scolastici”.
“Ma non solo – prosegue Benvenuti – vi è altresì la necessità di prendere in considerazione la produzione nazionale, mascherine certificate ma che possono essere riutilizzabili, produzione in Italia maggiormente controllabile per i materiali utilizzati, oltre a garantire una diminuzione dell’inquinamento complessivo collegato al trasporto. Infine dettare regole certe e uguali in ogni Regione non solo per la raccolta, ma anche per le modalità di smaltimento finale.
“Invitiamo pertanto anche il Ministro dell’Ambiente Costa ad intervenire per competenza in quanto non è impossibile omettere una adeguata programmazione di raccolta straordinaria dei dispositivi -conclude Benvenuti- nei plessi scolastici ed ora nel Lazio per la nuova ordinanza.