Ennesimo sputo dell’India all’Italia – Quei campionati in Qatar all’ombra della morte – L’Arabia Saudita tra ricchezze e povertà – La scia luminosa alla vigilia di Natale
Fatti e misfatti di dicembre 2014Ennesimo sputo dell’India all’Italia
“La vicenda dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – ha chiarito, in risposta a certe dichiarazioni del Governo italiano, un portavoce del Governo indiano – non è una discussione fra due Esecutivi, ma è un tema all’esame della Magistratura indiana che deve esprimersi prima che si possa andare avanti. E, comunque, la Giustizia indiana è libera, trasparente e imparziale”.
Tanti saluti, dunque, alla certezza espressa dal Governo italiano su un prossimo accordo positivo con il Governo indiano. Perché, appunto, il “caso” è stato confermato di esclusiva competenza dei giudici di Nuova Delhi. I quali saranno pure liberi, trasparenti e imparziali, ma – come continuano a dimostrare ampiamente da tre anni – lunghissimi a decidere. Più lunghi – ed è tutto dire – dei giudici italiani. Per i due nostri poveri marò, dunque, prospettive di nuovo nere. Per l’Italia e per i suoi governanti passati e presenti, invece, l’ennesima brutta figura. L’ennesimo sputo dell’India.
Quei campionati in Qatar all’ombra della morte
“I lavori per i “Campionati mondiali di calcio” del 2022 – ha di nuovo assicurato il Qatar che li ha ottenuti anche “un po’ così” – procedono secondo i tempi prestabiliti”.
Bene, se tuttavia non ci fosse una vera tragedia dietro. E, cioè, se le migliaia di lavoratori indiani, cingalesi, bengalesi, soprattutto nepalesi, non continuassero ad essere trattati come schiavi. Sotto il sole e 50 gradi di temperatura senza alcuna protezione e alcun riparo, con turni massacranti e alimentazione insufficiente, senza alcuna misura di sicurezza sul lavoro e di protezione contro sempre più frequenti violenze ficiche, ma anche sessuali, e, per di più, perfino con abituali ritardi nei pagamenti dei pur miseri salari. Tanto è vero che – stando ad una indagine pubblicata dal quotidiano britannico “The Guardian” ed a ripetute denunce di “Amnesty International” e di “Human rights watch” – sarebbero morti da gennaio alla metà di novembre di quest’anno, a causa di tale trattamento inumano, quasi duecento lavoratori. Anche se c’è chi assicura che le morti siano, purtroppo, anche più numerose: una ogni due giorni. Tutto questo, però, non sembra preoccupare né le autorità del Qatar né la Federazione calcio internazionale. L’importante, per loro, è che sia tutto pronto, nel 2022, per il ricco evento. Non è successo e non sta succendo niente, insomma: che nel 2022 lo spettacolo inizi e continui. E “chissenefrega” delle migliaia di lavoratori morti che la sua realizzazione avrà comportato. Lavoratori cinicamente e selvaggiamente sfruttati in vita e, magari, privati anche di una degna sepoltura da morti.
L’Arabia Saudita tra ricchezze e povertà
“Loujan al-Hathloul e Maysa al-Amoudi – si è saputo solo oggi – sono già da un mese in carcere perché, sorprese a guidare l’auto sulla strade dell’Arabia Saudita, sono in attesa di essere giudicate per terrorismo”.
L’Arabia Saudita sarà pure un Paese ricchissimo di petrolio e di dollari, ma è tuttora poverissimo, evidentemente, di diritti civili e, ancor più, del diritto di parità uomo-donna. Un Paese dove la donna, infatti, continua a vivere in uno stato di completa soggezione e se, come nel caso di Loujan e Maysa, viene sorpresa a guidare un’auto contro gli editti dei religiosi ultraconservatori, viene non solo arrestata, ma rinviata a giudizio, addirittura, per terrorismo. Come se insomma, invece di stare al volante, stesse a minare una scuola o a sparare contro la folla. E’ proprio vero che non è la ricchezza materiale a fare grandi e rispettabili. L’Arabia Saudita ne è, con questo nuovo episodio, una clamorosa testimonianza.
La scia luminosa alla vigilia di Natale
“In alcuni cieli del mondo – la notte della vigilia di Natale – è stata notata, ad occhio nudo, una lunga scia luminosa”.
La cometa della tradizione cristiana? Macché: il passaggio della “Stazione spaziale internazionale”. Altri tempi, insomma. Anche perché i Re Magi di oggi non hanno bisogno di una luce celeste che li guidi ad una grotta: hanno, per raggiungere la cupola della finanza mondiale, potenti riflettori a terra.
Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙