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Ma “Forza Italia” non sta meglio – Follia Inps – “Giggino” da marciapiede

Fatti e misfatti di ottobre 2014

Ma “Forza Italia” non sta meglio

“Ma se il Pd sta male – ha osservato qualcuno – non è che “Forza Italia” stia meglio”.

A parte il calo di consensi della gente, che gli istituti di statistica stanno registrando da tempo, la nuova grave ferita apertasi, nell’ultimo Ufficio di presidenza, con lo scontro tra il vecchio “leader del non mollo”, Silvio Berlusconi, e il giovane aspirante a sostituirlo, di “paraventa scuola dc”, Raffaele Fitto. Con un altro giovane, l’ex radicale pannelliano Daniele Capezzone, a non contare niente, ma a darsi arie da grande stratega e abile solo a “fare ammuina”. E con tutti gli altri, lì, a votare sì per la relazione di Berlusconi, ma sempre più confusi, scocciati, annoiati, infastiditi, amareggiati. Tanto da far perfino scoppiare a piangere – come testimoniato da alcuni presenti all’Ufficio di presidenza – il tenero Renatino Brunetta.

Berlusconi
Silvio Berlusconi

Follia Inps

“L’Inps ha negato il “Durc” – “Documento unico di regolarità contributiva” – ad un imprenditore di Ariano Irpino il quale avrebbe dovuto riscuotere dei crediti da un ente pubblico”.

L’imprenditore di Ariano Irpino è risultato un grave evasore di contributi? Poiché debitore di un centesimo per l’evasione a sua insaputa, nel 1993, di un centesimo – secondo l’Inps – sì, eccome. E poco importa, anzi non importa nulla, se l’Inps gli ha fatto conoscere soltanto ora quella “spaventosa evasione”. Se gliel’ ha fatta conoscere, cioè, dopo più di vent’anni. Abbondantemente, dunque, prescritta e mentre, durante tutti quegli anni, ha fatto sempre conoscere all’imprenditore irpino, invece, di essere completamente in regola. E poi dice che gli imprenditori, anche piccoli e medi, falliscono, chiudono o vanno all’estero a causa di una burocrazia sempre più inefficiente e folle. Ma perché il “premier” Renzi non mette su un Dipartimento con il compito di catalogare episodi del genere, sempre più frequenti, e di proporre come efficacemente eliminarli? Presieduto, magari, un suo fidato uomo di Firenze.

“Giggino” da marciapiede

“Mi hanno estromesso da Palazzo San Giacomo come sindaco di Napoli? – ha continuato a “non volerci stare” il Luigi De Magistris condannato – Vuol dire che continuerò a fare il sindaco dalla strada”.

Ecco. A Napoli, poveretta, non restava che avere un sindaco da marciapiede.


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