Greenpeace, in azione alla sede di Eni all’Eur

L'associazione ambientalista protesta contro la perdita di vite umane in seguito all'uso di combustibili fossili

All’alba di questa mattina (martedì 5 dicembre 2023) alcuni attiviste e attivisti di Greenpeace sono entrati in azione arrampicandosi sulla sede di Eni, di Piazzale Mattei 1 a Roma, per denunciare le conseguenze in termini di perdite di vite umane derivanti dall’uso di combustibili fossili da parte di nove grandi compagnie dell’oil&gas europee.
Secondo Oil Change International, Eni prevede di aumentare l’estrazione di petrolio e gas del 3-4% all’anno fino al 2026.

Nel 2022, la compagnia italiana ha investito circa 15 volte di più nei combustibili fossili che nelle energie rinnovabili, pur registrando profitti record e dichiarando di essere leader nel contrasto alla crisi climatica. “Ci chiediamo con preoccupazione quando Eni comincerà a mettere la vita delle persone e la salvaguardia del pianeta al di sopra del proprio profitto”, dichiara Simona Abbate, della campagna Clima di Greenpeace Italia.

Alcuni attivisti hanno scalato entrambi i lati del palazzo di Eni all’Eur e aperto due enormi banner con la scritta “Today’s emissions = tomorrow’s deaths” (Le emissioni di oggi = le morti di domani), mentre sulle facciate della sede dell’azienda sono stati proiettati diversi messaggi, tra cui: “I combustibili fossili uccidono” e “Giustizia climatica ora”.

In contemporanea, altri attivisti hanno collocato nei pressi della sede di Eni un’installazione di 8 metri di lunghezza con il messaggio “Eni’s legacy = climate deaths” (L’eredità di Eni=morti per il clima).


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