Gruppo PD XV municipio: “Presentato documento per inserimento sociale senza fissa dimora”

“Nei giorni scorsi abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il Municipio XV a compiere delle azioni mirate nei confronti di tutte quelle persone che, in stato di estrema fragilità, si ritrovano a vivere per le strade dei nostri quartieri. La situazione di Roma è complicata e a dirlo sono i numeri. Si parla di 15mila individui che vivono tra panchine, stazioni ferroviarie, marciapiedi, immobili abbandonati, accampamenti informali e roulotte. Gli interventi sinora predisposti si sono mostrati totalmente insufficienti, tant’è che l’ultimo Piano Freddo di Roma Capitale, ha offerto solo 450 posti per l’accoglienza notturna, che si sono andati a sommare ai circa mille posti dell’accoglienza ordinaria dei circuiti della Sala Operativa Sociale.”

Così in una nota il Gruppo del Partito Democratico del Municipio Roma XV.

“Le unità su strada, sei diurne e due notturne – prosegue Torquati – non sono in grado di fronteggiare le numerose segnalazioni che arrivano alla SOS. A questo stato pregresso si aggiungono le nuovissime povertà, dovute al periodo dell’emergenza sanitaria, che stanno trasformando rapidamente la fotografia attuale delle fragilità nella città di Roma. Quotidianamente, associazioni di volontariato assistono i senza tetto del nostro territorio, offrendo loro sostegno con pasti caldi e bevande a cui si aggiungono coperte nei periodi più freddi. Ma questo è solo un primo aiuto, utile ma non risolutivo. I pochi centri diurni presenti in città sono tutti molto lontani per essere raggiunti dalle persone senza fissa dimora del nostro municipio e di notte non si hanno alternative per la scarsità dei ricoveri offerti. Occorre, innanzitutto, fare una ricognizione dei casi, tra storici e recenti, e contemporaneamente assisterli con un supporto psicologico all’interno di attività diurne. Attraverso, poi, la predisposizione di un ricovero notturno in loco e il reinserimento sociale si riesce gradualmente ad uscire dallo stato cronico di assistenza, come avviene in altre città italiane ed europee. Attualmente a Roma assistiamo a continui sgomberi ed è evidente quanto non siano interventi risolutivi, trattandosi di persone e non di oggetti. Ci auguriamo che il Municipio accolga favorevolmente queste proposte, inseribili nel piano sociale di zona in fase di aggiornamento, così da offrire alternative valide alle persone più fragili della nostra società”.


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