Il “dramma Mediterraneo” e i tempi tecnici – Lo sciopero che Matteo non capisce – Fratelli coltelli – Quale “Forza Italia”?
Fatti e misfatti di aprile 2015Il “dramma Mediterraneo” e i tempi tecnici
“Ho convocato per giovedi – ha confermato il Presidente del Consiglio dell’Unione europea, Donald Tusk – una riunione straordinaria per affrontare il dramma che si sta consumando nel Mediterraneo”.
Ancora quattro giorni, dunque, prima che l’Unione europea si riunisca e – si spera – non per il solito giochetto dei veti e dei controveti, ma, finalmente, per decisioni serie ed urgenti. Quattro giorni, certo, i tempi tecnici. Ma, se quei tempi tecnici fossero scattati quattro anni fa, quando il dramma ha cominciato a mostrare la sua portata e la sua gravità, tante migliaia di morti sarebbero state evitate. Ed ora non si starebbe a contare perfino i minuti. Con tutti i barconi, comunque, che continueranno a partire, tranquillamente, perché non saranno certo le decisioni serie ed urgenti – ammesso che verranno prese davvero – a fermarli prima che queste possano concretizzarsi. Intanto, in attesa dei tempi tecnici e delle decisioni serie ed urgenti dell’Unione europea, che Iddio ed Allah evitino il rovesciamento di altri barconi e l’assassinio di altri poveri esseri umani.
Lo sciopero che Matteo non capisce
“Andremo ad assumere 100 mila insegnanti – si è detto sorpreso il “premier” Renzi – e trovo incomprensibile lo sciopero, sulla riforma della scuola, indetto dai sindacati per il 5 maggio”.
Benissimo, non c’è dubbio, le 100 mila assunzioni. Ma il “premier” Renzi dovrebbe considerare, per trovare comprensibile lo sciopero, due cose. La prima è che, nei suoi ripetuti annunci, di assunzioni ne aveva indicate molte di più. La seconda è che riformare la scuola, comunque, non significa soltanto aumentare il numero degli insegnanti, ma anche porre mano a più moderni programmi didattici. E – non ultimo – fare in modo che i soffitti delle aule non crollino in testa agli studenti.
Fratelli coltelli
“Le posizioni che vengono sostenute sulla legge elettorale dalle minoranze pd – l’ha buttata là il “premier” Renzi – mi ricordano la canzone sconcia “Cara ti amo” di “Elio e le storie tese””.
Un pd della minoranza ha voluto però rispondergli per le rime: “La posizione di Renzi che vuole sostituire d’autorità tutti i membri pd che, nella commissione, non sono d’accordo con la sua legge elettorale mi ricorda la canzone dei legionari del 1943: “Roma rivendica l’ impero/l’ora dell’aquile sonò”. Con Renzi, evidentemente, al posto di Roma. Senza esclusione di colpi, insomma. In attesa dell’inevitabile botto finale. O di qua o di là.
Quale “Forza Italia”?
“Secondo lei – è la prima domanda posta, in un sondaggio Ipsos pubblicato dal “Corriere della sera”, a cittadini di ogni tendenza politica – oggi “Forza Italia” ha un progetto politico chiaro in grado di soddisfare le aspettative del suo elettorato?” Risposta no dal 70%. “A suo parere – la seconda domanda – “Forza Italia” è tuttora il partito di riferimento per il centrodestra italiano?” Risposta no dal 45%. “Secondo lei – la terza domanda – “Forza Italia” troverà un nuovo “leader” capace di guidare il partito come ha fatto Silvio Berlusconi?” Risposta no dal 58%”.
Silvio Berlusconi, proprio in questi giorni, continua a dirsi invece convinto che la sua nuova discesa in campo condurrà sicuramente “Forza Italia” verso un grande progetto politico e a confermarsi come riferimento per tutto il centrodestra italiano. Proprio tutto il contrario, insomma, di quanto – secondo il sondaggio Ipsos – sarebbero convinti gli italiani. Ma lui, Silvio Berlisconi, non sembra esserne turbato. Oggi – cerca di convincere, magari, Dudù – si potrebbe pensare anche questo, ma domani… Chiuso nelle segrete stanze delle sue ville e dei suoi palazzi, forse, si sta applicando e sta studiando pe poter tornare, miracolosamente, l’ “unto del Signore”. E smentire, clamorosamente, tutti i miscredenti.