

Il Gentile che se ne va
“Mi dimetto da sottosegretario – ha annunciato, a tarda sera, quell’Antonio Gentile il quale, secondo alcune accuse, avrebbe fatto dure pressioni, sullo stampatore dell’ “Ora della Calabria”, per impedire l’uscita della notizia di una indagine aperta a carico di suo figlio – mi dimetto nell’interesse e per il bene del Governo e del mio partito, ma ribadisco di non essermi reso responsabile di alcunché”.
Nobile e responsabile comportamento – a differenza di altri sottosegretari i quali, pur essendo addirittura già indagati, restano attaccati alle loro poltrone e non vengono attaccati come lo è stato Antonio Gentile – oppure una mossa a precedere una eventuale possibile apertura di indagini da parte della Magistratura? Saranno, a svelarlo, i giorni prossimi venturi. Il Pd comunque, avendo scheletri già identificati e noti nel suo armadio governativo, non dovrebbe cantare troppo vittoria. E non dovrebbe cantarla troppo, neppure, quel Beppe Grillo il quale sarà pure duro, ma non certamente puro. Lui infatti, proprio oggi, è stato condannato – lui, sì, già condannato – a quattro mesi, dal giudice monocratico Elena Rocci di Torino, per avere rotto i sigilli posti, per decisione della Magistratura, alla baita “No Tav” di Chiomonte. Non solo. Il Beppe duro ma non puro è alla sua seconda condanna e questa, per di più, definitiva. La condanna a 14 mesi per avere causato la morte, ribaltandosi una trentina di anni fa, con il suo “fuoristrada” verso il Colle di Tenda, di tre suoi amici. Solo 14 mesi, sì, e, in più, con la condizionale certo. Ma sempre con tre morti sulla coscienza. La “Rete” lo sa?
L’uomo della strada e il debito pubblico
“Il nostro debito pubblico – ha fatto sapere l’Istat – è ulteriormente aumentato: è, mai così alto dal 1990, al 132,6% del Prodotto interno lordo”.
Domanda dell’uomo della strada: quale fine hanno fatto, allora, tutti quei miliardi di tasse e di balzelli vari che ci sono stati imposti anno dopo anno? Ma che vuoi, uomo della strada? Tu, uomo della strada, non puoi capire. Tutto quello che puoi fare è pagare e tacere.
La “Grande bellezza” di Maradona
“Il regista Paolo Sorrentino – nel ritirare meritatamente, ad Hollywood, l’ “Oscar” per il migliore film straniero con il suo “La grande bellezza” – ha voluto ringraziare, in quanto “sue fonti di ispirazione”, quattro “campioni della loro arte” quali Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talking Heads e Diego Armando Maratona”.
Sorge, tuttavia, un dubbio: Diego Armando Maradona in quanto artistico campione di calcio o in quanto artistico campione di evasioni fiscali?
Precedenze
“Quando l’anziano stava traversando sulle strisce pedonali in via della Camilluccia – a Roma – tutti si sono fermati meno Rosario Fiorello in motorino e, così, tutti e due in ospedale”.
Ma, benedetto anziano, pure tu. Certo che i pedoni, sulle “strisce”, hanno la precedenza. Ma mica sempre. Devono darla loro quando è in arrivo un’ambulanza, un mezzo delle forze dell’ordine a sirene spiegate, purtroppo anche un’ “auto blu” con la scorta. E però, santa pazienza, anche quando arriva Rosario Fiorello.
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