Il murale dell’Università per stranieri di Siena

Ci ricorda da dove veniamo e dove vogliamo andare e anche di "Non Mollare"

Se andate al Cimitero Monumentale di Trespiano (Firenze) trovate la tomba dei fratelli Carlo e Nello Rosselli (le cui salme furono trasferite lì dalla Francia, dai familiari, nel 1951), con la spada fiammeggiante di Giustizia e Libertà e la scritta dettata da Piero Calamandrei: “Carlo e Nello Rosselli / Giustizia e Libertà / Per questo morirono / Per questo vivono”. Ma trovate anche quattro grandi massi che riportano i nomi di Gaetano SalveminiErnesto Rossi, Enrico Bocci e Nello Traquandi che furono, con i Rosselli, gli Ispiratori del Periodico clandestino “Non Mollare”, il primo uscito in Italia, dal Gennaio all’Ottobre del 1925 (portava la scritta “Esce quando può”). Quel luogo del Cimitero fiorentino è noto come “Il quadrato del “Non Mollare”. (*)

Confinato a Lipari nel 1927 Carlo Rosselli fugge dall’Isola nel 1929, insieme a Emilio Lussu e a Francesco Fausto Nitti, e si rifugia in Francia. Nel 1936 Carlo Rosselli arriva in Spagna e partecipa alla guerra civile nelle fila del Battaglione Garibaldi, composto da antifascisti italiani.

Discorso pronunciato da Carlo Rosselli alla radio di Barcellona il 13 novembre 1936 http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/Guerraspagna1.htm

Nel 1937, Carlo Rosselli rientra in Francia dove è raggiunto dal fratello Nello. Qui il 9 Giugno del 1937, sono entrambi uccisi dai fascisti francesi della Cagoule, per ordine diretto di Galeazzo Ciano, genero di Mussolini e Ministro degli Esteri. L’assassinio fu organizzato dal Generale Mario Roatta che all’epoca era il Capo del Servizio Segreto Militare.

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Nel tempo – oltre alle parole di articoli, Libri e Saggi storici – sono stati molti i modi di ricordare la vita e l’assassinio dei Fratelli Rosselli. Da noi uno sceneggiato RAI (“L’Assassinio dei Fratelli Rosselli”, 1974, Regia di Silvio Maestranzi) e un Documentario (”Il Caso Rosselli, Un delitto di Regime, 2015), per citarne solo un paio. Ora a questi mezzi di comunicazione se ne aggiunge un altro, tipico della cosiddetta street art. Si tratta di un Murale collocato – per volontà del Rettore Professor Tommaso Montanari – all’entrata dell’Edificio principale dell’Università per Stranieri di Siena.

Al riguardo, così’ scrive Silvia FolchiPresidente provinciale Anpi di Siena e componente del Comitato Nazionale Anpi, sull’ultimo Numero di Patria Indipendente: “L’opera è stata svelata il 22 giugno come primo atto delle celebrazioni per i trent’anni della Stranieri come università (la cui storia, un po’ più lunga, deriva dalla Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri, inaugurata nel 1917). Ma quel Murale ha una particolarità, infatti le figure ritratte non sono due – come ci si aspetterebbe – ma tre. Scrive ancora Silvia FolchiIl dipinto ritrae i fratelli Carlo e Nello Rosselli con la madre Amelia Pincherle, scrittrice, autrice di opere teatrali, antifascista militante”. https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/i-rosselli-nel-murale-senese-sono-tre/ (Numero 108 del 2 Luglio 2022)

Dunque, un’immagine particolare che accoglie gli studenti stranieri che frequentano l’Università senese. Molti si chiederanno chi sia quella donna li ritratta e facilmente si spiegherà loro essere la madre dei Rosselli. Ma non molti conoscono la storia di quella donna, poiché quasi mai la si accosta alla lotta antifascista dei figli. Nelle biografie è infatti indicata come la moglie separata di Giuseppe Emanuele Rosselli e madre dei suoi tre figli (il primogenito, Aldo, morirà nel 1916 sul Carso durante la Prima guerra mondiale).

Aggiungo a queste due righe che dicono qualcosa di più su quella donna: Amelia Pincherle Moravia Rosselli (1870-1934) è stata una valente giornalista, commediografa e drammaturga; nonché scrittrice di libri per ragazzi. Nata in una famiglia ebraica non praticante veneziana, di idee repubblicane-mazziniane – Amelia fu da subito antifascista e, con il marito, educò all’antifascismo anche i suoi figli. Qui trovate qualche riga in più sulla sua vita: https://www.gruppolaico.it/2016/12/25/il-coraggio-di-una-scrittrice-amelia-pincherle-rosselli/ .

Il Murale è opera – come ancora ci spiega Silvia Folchi – di “Francesco Del Casino, senese, celebre soprattutto per i murales di Orgosolo, il paese in provincia di Nuoro in cui dalla metà degli anni Sessanta insegnò educazione artistica e dove dette grande vigore all’opera collettiva della pittura pubblica.”

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Chi, da oggi, entrerà alla Stranieri, avrà subito un’idea precisa di ciò che vogliamo diventare e delle radici che abbiamo”, ha detto il Rettore Tomaso Montanari presentando la pittura murale realizzata all’ingresso della Sede didattica dell’Università per Stranieri di Siena e credo che sia un atto importante che racconta, anche visivamente, le nostre radici come Paese a chi arriva da noi per capire e capirci studiando.  E’ un atto in linea con quell’interazione che deve essere il filo conduttore del rapporto tra gli esseri umani, pur nelle loro diversità. E’ un atto in linea col dettato della nostra Costituzione e soprattutto   ricorda anche a noi da dove veniamo e dove vogliamo andare e ci ricorda anche, per restare nel solco tracciato dai Fratelli Rosselli, di “Non Mollare”.

(*) Nel Cimitero Monumentale di Trespiano sono sepolti anche Piero Calamandrei e Spartaco Lavagnini.


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