![](https://abitarearoma.it/wp/wp-content/uploads/2022/03/Lago-di-Bracciano-600x400-1.jpg)
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L’estate scorsa vi abbiamo accompagnato, con il nostro articolo, per circa 12 km in un percorso faticoso ma affascinante, nel cuore dei Monti Aurunci, che porta alla cima del Redentore che, a sua volta, sovrasta dall’alto la città di Formia e il suo mare.
Per mezzo delll’articolo, pubblicato su Abitare A Roma, dalla sua cima abbiamo ammirato il litorale di Formia, Gaeta e Scauri, oltre che la foce del Garigliano.
Per chi avesse voglia di rileggerlo o rivivere la passeggiata, alleghiamo il link
https://abitarearoma.it/salendo-al-redentore-formia-un-viaggio-da-sogno/
Alle spalle del Monte Redentore, c’e’ il Monte Fusco con lo stupendo Santuario della Madonna della Civita, ed è li che vi vogliamo portare in questo inizio di primavera.
Se prendiamo come punti di riferimento Gaeta o Formia, cittadine conosciute del litorale tirrenico, e ci inoltriamo verso i monti Aurunci , troviamo Itri e la sua valle. Per chi non ne fosse a conoscenza segnaliamo che l’Appia ( S.S. 7 ) attraversa la cittadina in provincia di Latina. Da Itri, al Santuario ci possiamo arrivare in macchina, in moto, in bicicletta, di corsa, con camminata veloce, per mezzo della storica strada borbonica Civita Farnese che fu fatta costruire per volere del Re Ferdinando II di Borbone nel 1856 con lo scopo di mettere in comunicazione due importanti vie quali l’Appia e la Casilina, partendo da Itri (LT) e passando per Arce (FR). Il nome di Civita-Farnese fu dato in quanto sul percorso si trova l’omonimo Santuario della “Civita” mentre “Farnese” perché sia Pico che San Giovanni Incarico erano feudi della Casa Farnese, ereditati da Carlo di Borbone dalla di lui madre Elisabetta Farnese.
Meravigliosa la colonna in pietra locale posta all’ingresso di Itri, di cui allego foto. Ne sono rimasti pochissime sulla strada, la razzia e la noncuranza hanno fatto da padrone negli anni.
Via Civita Farnese, percorso di circa 10 km che delizia la vista; ma noi vogliamo condurvi al Santuario in modo “scomodo”, con un sentiero che si inerpica dalla località Raino, prima con una comoda carrabile e poi attraverso il sentiero vero e proprio con oliveti curatissimi e macchia mediterranea, in un ambiente a tratti ancora selvaggio. Purtroppo nelle due parole “comoda carrabile” c’e’ di mezzo l’uomo che nel tempo ha stravolto con l’edilizia incontrollata e abusiva una collina verde e produttiva in uno spazio urbano. Tempo di percorrenza circa un’ora e trenta minuti a salire e un’ora circa a scendere.
Dalle terrazze del Santuario lo sguardo può spaziare a 360° abbracciando un notevole panorama con il Monte Orlando di Gaeta, il Monte Ruazzo, il Monte Faggeto, la Piana di Fondi, il Pisco Montano, il Circeo, Terracina, Sperlonga, Gaeta e il mare di Vindicio a Formia.
Avete l’acquolina in bocca ?