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Il sequel del Trek dell’isolato

Alla scoperta delle meraviglie ambientalistiche che ci circondano

Noi Accompagnatori Escursionistici Volontari siamo abituati a organizzarci durante la settimana in modo da poter uscire il sabato a verificare i percorsi e la domenica a proporli ai nostri soci. Quindi mi pareva giusto proporre il seguito del Trek dell’isolato per riempire il tempo in questa domenica 19 aprile di rinnovata clausura.

Per chi non mi seguito nella prima parte, rapidamente ricordo che ho approfittato dei giri obbligati per le necessità domestiche (spesa al mercato o al supermarket, farmacia, giornalaio, ecc.) che per mia fortuna sono tutti a portata di piede qui a Cinecittà Est e collocati nelle adiacenze del nostro “boulevard”, viale Ciamarra. Durante i percorsi ho cercato di fare caso a quello che incontravo, naturalmente con l’occhio allenato dell’accompagnatore, cogliendo non solo le emergenze archeologiche o le particolarità urbanistiche che qui non mancano, ma soprattutto i segnali ci una ripresa della Natura che fino ad oggi è stata libera di manifestarsi.

Dico fino ad oggi perché proprio oggi ho constatato djsgraziatamente le tracce dell’intervento umano scriteriato a suon di glifosato o di altri veleni, visibile nel tipo rinsecchimento delle erbe lungo i bordi dei marciapiedi, che assumono un distinto color arancio: tipo il famoso “Agente Orange”, defoliante che gli USA adoperavano nella jungla vietnamita, pensate che roba!

Allora le immagini che vi offro hanno il valore di una testimonianza e di un grido di dolore che proviene da me e da una Natura violentata senza riflettere neanche sulle conseguenze anche su di noi che viviamo a contatto con questi veleni persistenti. Scompariranno erbe mangerecce tipiche della tradizione romana che ha oricine nella vita di pastori, allevatori e campagnoli. Scompariranno erbe officinali, che venivano utillizzate nelle Officine dei monasteri per preparare rimedi naturali efficaci ma sostituiti oggi da equivalenti chimici. Scompariranno tante specie diventate rare che rallegravano occhi con i loro colori e naso con le loro fragranze. Soprattutto sparirà la sapienza millenaria condensata e tramandata nei nostri nonni, una volta capaci di distinguere la vera Cicoria dal Piscialletto, il Ramolaccio dalla Rucola e così via a preparare squisite zuppe misticanze e spadellate. Chi le ha gustate sa di che cosa parlo.

Mi hanno chiesto, una volta liberati, di organizzare questi percorsi per gli abitanti del quartiere. Lo farò volentieri, in nome di una riscossa contro l’indifferenza e l’ignoranza. Godetevi il trek e arrivederci nel mondo reale.

 

IL VIDEO

 


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