Il “trenino” Roma-Fiuggi

Quel treno della nostalgia, non a carbone... ma a trazione elettrica
Io lo ricordo, ci ho viaggiato intorno alla fine degli anni ’60, partendo dalla stazione di Centocelle (in via Casilina ) .
 Ricordo un viaggio impegnativo (un paio di ore?) su vagoni tranviari e sedili rigidi, che però passavano sotto piccole gallerie e su piccoli ponti e dai finestrini si vedevano paesaggi stupendi: pianure, boschi , colline e montagne.
 Il capolinea di Roma era alle Laziali, nei pressi della Stazione Termini più o meno vicino all’odierno mercato coperto dell’Esquilino.
Il viaggio che dovevo fare era da Roma a Genazzano, circa 50 km. Prima di arrivare alla stazione di Centocelle, il trenino passava da Porta Maggiore e percorreva la Casilina, attraversando o sfiorando i quartieri a sud/est di Roma: San Lorenzo, Torpignattara e Centocelle; successivamente percorreva sempre la zona sud/est, direzione Torrenova, Finocchio, Borghesiana. Considerate che negli anni ’60 Centocelle era più o meno il limite cittadino urbanizzato. Quando parlavamo di centro cittadino, la nostra espressione era: andiamo a Roma. Prima di Torrenova c’era la fermata di Giardinetti e quanti prati e quanta campagna intorno! Proseguendo, si toccavano i Comuni della Provincia di Roma: San Cesareo, Colonna, Palestrina, Cave e Genazzano.
Il trenino raggiungeva, al termine della tratta completa, il Comune di Fiuggi, quasi 100 km da Roma, ma questa non ho avuto la possibilità di utilizzarla e non posso soffermarmi.
Poi sono subentrati la politica, gli interessi economici, la “concorrenza” dei mezzi a motore e gommati e cosa è rimasto del trenino fino a qualche anno fa? Solo il tratto urbano di Roma, sino alla Stazione di Centocelle, ora sono rimaste le antiche rotaie, più nulla !
Feci il viaggio sino a Genazzano con il trenino per accompagnare delle signore cinquantenni che tutte le mattine venivano da Genazzano a Roma stazione di Centocelle, a vendere la loro mercanzia di paese (tipo Campagna Amica, di oggi). Non avevano macchine, non furgoncino, non biciclette; non banconi, non ombrelloni, si alzavano alle quattro del mattino e si caricavano come muli: pane, vino, pollame, uova, olio, ciambelle con anice, frutta fresca e altro. Alle sette iniziava il loro giro delle consegna della merce già ordinata in precedenza: in via Valmontone, via Ceprano, via Ceccano, Via Ferentino, via Tor de’ Schiavi e altre vie e altre case di Centocelle. Il pomeriggio, il ritorno al paese, ma avevano consegnato tutto, incassato e presi nuovi ordinativi.
Qualcuno dirà, cose di altri tempi… che a me però fanno tanta tenerezza. Tralasciamo il passato e passiamo alla politica odierna ma non nuova, agli interessi economici, alla concorrenza, vi elenco i 7 progetti/collegamenti di linea tranviaria nel Comune di Roma:
-Linea tranviaria via Barletta-viale Angelico-Piazzale Clodio
-Linea tranviaria viale Angelico-Ponte della Musica-Auditorium-Parco della Musica
-Linea tranviaria Stazione Tiburtina-Ponte Mammolo
-Linea tranviaria Piazza Mancini-via Flaminia-Corso Francia-Stazione Vigna Clara
-Linea tranviaria veloce Anagnina (MA) Tor Vergata-Torre Angela
-Linea tranviaria Giardinetti-Tor Vergata-scambiatore A1 sud
-Tangenziale tranviaria Sud Marconi-Parco Appia Antica-Subaugusta
Sicuramente i nostri amministratori attuali e i nuovi candidati capitolini avranno visionato le oltre 70 stazioni ferroviarie quotidianamente utilizzate per il servizio viaggiatori, di cui 42 gestite da Rete Ferroviaria Italiana e le restanti da ATAC che si “abbineranno” perfettamente con i progetti tranviari… finché non cambieranno i progetti politici, economici, di concorrenza.
Buona fortuna a tutti.
Nell’inverno/primavera del 2020, primo lockdown, ci esprimevamo con: Andrà tutto bene, ce la faremo?
Ce la faremo?
Intanto, buona giornata a tutti.
https://abitarearoma.it/ferrovie-vicinali-roma-fiuggi-frosinone-diramazioni-brani-storia/

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Un commento su “Il “trenino” Roma-Fiuggi

  1. UN PRESIDIO SANITARIO DI PROSSIMITÀ DI DIFFICILE RAGGIUNGIMENTO CON IL TRASPORTO PUBBLICO.
    … se il sig. Attilio Migliorato impiegava circa 2 ore per arrivare a Genazzano, con il trenino Roma – Fiuggi, fino a 15 anni fa, i residenti nel comprensorio di Tor Tre Teste ne impiegavano di più, per recarsi, con i mezzi pubblici, al vicino Policlinico Casilino, un tempo denominato Villa Irma. A chi, da via Davide Campari ( altezza storica pasticceria “Tina“, oggi pizzeria “DOC” ), si metteva “in viaggio” per Villa Irma/ Policlinico Casilino si offrivano due possibilità: o andare con il “556”, quando sarebbe sopraggiunto (!!!), verso Tobagi o andare, con il “556”, al suo arrivo (!!!), verso Palmiro Togliatti. Quanti sceglievano di andare verso Tobagi, scesi dal “556”, potevano salire sul trenino Fiuggi – Roma, diretto alle Laziali, scendere dopo due fermate, attraversare la Casilina, fare un tratto a piedi, tornando indietro, per raggiungere la fermata dell’autobus ( linea “C” 1 nero e “C” 1 rosso, 2 , 3 , 4 , 5 … poi “ 105 “ ), che percorrendo la Casilina, in direzione della provincia, si sarebbe fermato all’altezza dell’ingresso dell’ospedale, raggiungibile, attraversando di nuovo la Casilina. A quanti preferivano andare verso la Togliatti non aspettava una sorte migliore. Arrivati a Togliatti con il “556”, potevano raggiungere la Casilina con il sempre pienissimo autobus, diretto ad Anagnina, scendere in prossimità dell’incrocio delle due strade, percorrere a piedi un tratto della Casilina fino alla fermata dell’autobus ( la linea “C”, poi “105”, alla quale ho già fatto riferimento ) e scendere alla fermata in corrispondenza dell’ingresso dell’ospedale, al quale sarebbero potuti arrivare attraversando la via Casilina. Altro che due ore di tempo per arrivare! E altrettante per tornare indietro! Nella battaglia per l’assegnazione a T3T della navetta Abelie/ Tobagi fu allora inserita anche la richiesta di una fermata vicino all’ospedale Casilino, per recarvisi e per tornare indietro. L’Agenzia della mobilità, nell’impossibilità di far compiere una inversione ad “U” ad autobus dimensionati come il “556”, ci concesse, per il “556”, due fermate vicine, su via di Casa Calda, alla fine di via Belon, la strada dell’ospedale, una nel tragitto verso Tobagi, per recarsi al presidio sanitario, e l’altra nel tragitto verso Gardenie, di ritorno dall’ospedale, per raggiungere il comprensorio. Questa conquista, l’unica rimastaci nel corso dei 15 anni, passati dall’ottenimento della navetta Abelie/ Tobagi ( linea “565” ) e dalla sua successiva soppressione, rischia di venire meno a causa delle continue modifiche apportate al tragitto del “556”, sempre nell’ottica di “ prendere due piccioni con una fava” ! “ Due piccioni con una fava “ furono presi, quando il “556”, che già serviva male Tor Tre Teste, per costanti e considerevoli ritardi e per frequenti “salti” di corse, fu inspiegabilmente fatto arrivare alla motorizzazione di via delle Alzavole, dove già faceva capolinea un’altra linea autobus. Di recente “ con una fava di piccioni se ne sono presi 4 o 5 “ : tanti quanti sono i quartieri che il “556” Gardenie/ Anagnina, attraversa. Una sola linea di trasporto pubblico, a percorso più che raddoppiato ( oltre 40 fermate da Gardenie ad Anagnina ) , per il comprensorio di Tor Tre Teste ? Non bastavano i disagi patiti, in quasi 5 decenni, da chi risiede a Tor Tre Teste, a causa del cronico disservizio del trasporto pubblico? L’irrisolta situazione del trasporto pubblico nel comprensorio di Tor Tre Teste legittima una domanda: la professionalità e la deontologia di chi ha il compito di erogare servizi ai cittadini viene accertata?

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