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Imprenditore 54enne si toglie la vita: l’uomo vittima di estorsione e minacce mafiose

La vittima ha raccontato agli inquirenti come, a fronte di un debito di 147.000 euro accumulato tra il 2021 e il 2022, fosse stato minacciato di morte e costretto a pagare una somma sproporzionata di 600.000 euro

Alle prime luci dell’alba, tra Roma e Latina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’importante operazione che ha portato all’arresto di quattro persone, ritenute gravemente indiziate di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di aver causato la morte di un imprenditore come conseguenza delle loro azioni.

L’ordinanza, emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ha disposto la custodia cautelare in carcere per i quattro, coinvolti in un’indagine avviata a febbraio 2023.

Le accuse mosse contro gli indagati nascono dalla denuncia di un imprenditore 54enne del settore ittico, che aveva segnalato alle autorità le pesanti intimidazioni e le pressioni subite da parte dei quattro, titolari e collaboratori di una società concorrente operante nello stesso ambito.

L’uomo ha raccontato agli inquirenti come, a fronte di un debito di 147.000 euro accumulato tra il 2021 e il 2022, fosse stato minacciato di morte e costretto a pagare una somma sproporzionata di 600.000 euro.

Gli indagati, per mettere ulteriore pressione sulla vittima, avevano sostenuto di aver ceduto il credito a membri di una pericolosa cosca di ‘ndrangheta, ottenendo così un primo pagamento di circa 60.000 euro.

Nonostante ciò, le minacce continuarono, costringendo l’imprenditore, sotto violenza e intimidazioni, a firmare un documento in cui si accollava l’intero debito di 600.000 euro. Questo era, secondo gli estorsori, l’unico modo per saldare i conti con la criminalità organizzata calabrese e proteggere la propria famiglia da ulteriori ritorsioni.

Nonostante la firma di quel documento, le pressioni e le minacce non si fermarono. Travolto dalla disperazione e dal timore per la propria incolumità e quella dei suoi cari, l’imprenditore, poco dopo l’inizio delle indagini, si è tolto la vita.

Un tragico epilogo che ha spinto ulteriormente le autorità ad accelerare l’operazione per fermare gli indagati, la cui condotta ha rivelato la crudeltà del metodo mafioso utilizzato.

L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, rappresenta un duro colpo per le attività criminali che mirano a infiltrarsi nel tessuto economico della città e delle zone limitrofe, utilizzando l’intimidazione e la violenza come strumenti di controllo.


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