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Insonnia e ondate di calore, un pericolo per la salute di bambini e anziani

La psicoanalista Adelia Lucattini: “caldo, elemento critico nello scatenare crisi acute”

Con l’aumento delle temperature globali e la frequenza delle ondate di calore, emergono nuove sfide per la salute pubblica, tra cui l’insonnia e altri disturbi del sonno. La salute del sonno deve essere considerata una componente essenziale di qualsiasi sistema sanitario resiliente al clima, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Un sistema resiliente al clima deve essere in grado di anticipare, rispondere, affrontare e adattarsi allo stress correlato al clima, apportando miglioramenti duraturi nella salute della popolazione.

“Ormai dalla fine degli anni ‘90 è ben nota la correlazione tra caldo e fasi acute dei disturbi dell’umore”, spiega la psicoanalista e psichiatra della Società Psicoanalitica Italiana, Adelia Lucattini, “In tutte le persone che soffrono di depressione o di sindromi bipolari, il caldo è un elemento particolarmente critico nello scatenare abbastanza rapidamente delle crisi acute a causa della perdita di sonno notturno, associata al caldo diurno. Negli anni pre-pandemici, poiché le persone coinvolte erano una percentuale minima rispetto alla popolazione, era appannaggio esclusivamente degli specialisti informare e occuparsi della salute dei propri pazienti. Classicamente indicata, nella terapia psicoeducativa psicodinamica utilizzata nel trattamento dei disturbi dell’umore, la “triade per il benessere” composta da psicoterapia psicodinamica e psicoanalisi, terapia farmacologica ove necessario e climatizzazione almeno della stanza da letto”, spiega la psicoanalista Adelia Lucattini, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.

Fin dall’antichità, i cambiamenti stagionali hanno influenzato il comportamento e la fisiologia umana, in particolare il sonno e il tono dell’umore. Il sonno è fondamentale per il mantenimento di buone condizioni fisiche e mentali, o per il loro recupero, mentre la sua carenza è associata a diversi problemi di salute, tra cui diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, obesità, disturbi respiratori, depressione e anche all’aumento della mortalità. Tuttavia, nonostante le raccomandazioni per un sonno di 7-8 ore a notte, solo una minoranza della popolazione mondiale raggiunge questo obiettivo, (ad es. il 47% negli USA, il 34% in Giappone) con una situazione che si aggrava ulteriormente durante i mesi estivi e le ondate di calore. Secondo la Lucattini “oggi che il fenomeno del riscaldamento è globale, a causa della deprivazione di sonno notturno, si riscontrano disturbi fisici e un’incidenza maggiore di disturbi dell’umore anche nella popolazione non a rischio. I disturbi più frequenti sono l’eccitamento di tipo ipomaniacale, caratterizzato da accelerazione del pensiero e agitazione psicomotoria. 

Negli Stati Uniti, i disturbi del sonno sono stati dichiarati un’“epidemia” dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Le ondate di calore, che stanno diventando sempre più frequenti e intense, hanno un forte impatto sulla qualità del sonno, soprattutto tra le popolazioni più vulnerabili come donne incinte, bambini, persone con disturbi dell’umore e anziani.

A soffrirne di più a livello psicologico, però, sono gli adolescenti, poiché sono spinti, per via del clima caldo, a rimanere svegli di notte e a dormire di giorno, e ad ogni modo, non sono facilitati neppure dalle alte temperature diurne che non si mitigano anche nel corso della giornata. Gli anziani se affetti da una o più patologie croniche e se vivono da soli, poiché non hanno la mentalità o la possibilità di climatizzare la stanza da letto e avendo un ridotto senso della sete, si disidratano facilmente. A rischio anche le donne in gravidanza per la minore capacità di termoregolazione su cui il caldo impatta fortemente. I neonati e i bambini piccoli sono a rischio disidratazione, malessere e insonnia che condiziona fortemente sull’equilibrio emotivo dei loro genitori”.

“Sebbene, non tutti coloro che lottano con problemi di sonno correlati alle ondate di calore possano soffrire d’insonnia, questi suggerimenti sulla gestione delle conseguenze delle alte temperature, possono essere utili anche per chi abitualmente non ha disturbi del sonno, ma può svilupparli nelle estati molto calde”, prosegue Adelia Lucattini, “Coloro che hanno una storia di difficoltà nel sonno associata ad altri problemi di salute, dovrebbero sempre consultare uno specialista per monitorare le condizioni di salute fisica, uno psichiatra e uno psicoanalista per le difficoltà psicologiche, l’irritabilità, la depressione, l’ipomaniacalità e in generale disturbi dell’umore. 

Alcune indicazioni da valutare col proprio specialista: mantenere la temperatura della camera da letto preferibilmente a 27-28 °C costanti, evitando temperature troppo basse rispetto all’ambiente esterno e per non incorrere in malattie respiratorie; prima di andare a dormire, con temperature ambientali elevate dovute alle ondate di calore, una doccia fresca o tiepida (non fredda) può aiutare a indurre il sonno e ridurre lo stress dovuto al caldo che può interferire col riposo notturno; bere abbondantemente durante il giorno per migliorare la regolazione della temperatura durante la notte; cercare di mantenere il ritmo sonno-veglia il più regolare possibile: la regolarità e la continuità del sonno sono state associate a una qualità del sonno migliore rispetto alla sola quantità di sonno. Evitare alcol e  bevande zuccherate perché possono disidratare.

Evitare di fare nottate nella speranza di rinfrescarsi, ciò può causare disturbi psicologici e fisici; in generale, evitare di dormire su divano, poltrona, sdraio, etc., in quanto aumenta i risvegli e peggiora la qualità del sonno; evitare di rimanere svegli nel proprio letto, sia la notte, che in caso di risvegli precoci al mattino; organizzare un angolo lettura attrezzato libri o riviste o fumetti. Posizionare la Tv, il tablet o il computer in un ambiente fresco dove vedere serie tv, sport e programmi che interessano”.

Studi recenti (2023) hanno confermato come le temperature notturne elevate influenzino negativamente il sonno dei neonati, portando a interruzioni del sonno e a un maggiore rischio di problemi psicofisici a lungo termine. Allo stesso modo, gli anziani sono particolarmente fragili, con una qualità del sonno ridotta e per aumento dello stress durante le notti calde.

Adelia Lucattini

“I consigli sul sonno per gli adulti possono essere utili anche per i bambini (tranne Tv e dispositivi elettronici) e gli adolescenti”, conclude Adelia Lucattini, “Bisogna fare attenzione che il bambino o l’adolescente raggiungano la giusta quantità di sonno nell’arco delle 24 ore. Bisogna stabilire un orario “massimo” a cui andare a dormire (in base all’età) e fare molta attenzione che mantenga un ritmo sonno-veglia regolare. La desincronizzazione del sonno è facile, sia nei bambini, che negli adolescenti nei quali, si possono associare anche a errate abitudini di vita come il fumo di sigaretta e l’assunzione di bevande alcoliche. Nei bambini sono molto importanti i riposini pomeridiani, nel primo pomeriggio, meglio se intorno alle 14.30, l’orario con maggiore calore. Se non è possibile, può essere proposta una pausa tranquilla di gioco, in cui il bambino può leggere un libro o ascoltare una storia o della musica insieme ai genitori. Gli adolescenti possono stare in compagnia degli amici o dedicarsi ad attività divertenti e rilassanti al chiuso, nelle ore più calde della giornata, per poi uscire quando rinfresca. Per i bambini, promuovere attività piacevoli, tranquille e rilassanti un’ora prima di andare a letto, lettura, musica, giochi di società, inoltre, la presenza dei genitori o dei nonni è sempre tranquillizzante. L’estate è il momento in cui approfittare per stare insieme senza compiti o ritmi forzati. Per gli adolescenti, approfittare per frequentare gli amici dell’estate. È inoltre molto importante che i genitori spieghino sempre ai figli, di qualunque età, il perché delle regole che danno per la loro salute fisica e per il loro benessere psicologico. I bambini fin da piccolissimi e gli adolescenti sono intelligenti, in grado di comprendere e gestire bene le informazioni date da adulti attenti, affettuosi e competenti”.


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