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IV Municipio. La Seduta di Consiglio del 15 giugno 2022

La discussione sul termovalorizzatore al centro del dibattito consiliare

Garante detenuti ricoverati

Primo documento analizzato dall’aula, nella seduta del Consiglio del IV Municipio del 15 giugno 2022, un parere in merito alla proposta di delibera capitolina sul regolamento inerente il garante dei diritti delle persone private o limitate della libertà personale.

Nell’illustrare il documento la Presidente della Commissione Pari Opportunità Sarah Pelliccia (PD), sottolineando come tale atto vada ad occuparsi principalmente delle categorie dei pazienti detenuti in carcere o ospitati nelle RSA, ha ricordato che il regolamento attuale è fermo al 2003, e che il Comune di Roma in questi anni è stato il primo a deliberare su questo argomento, aprendo la strada a successivi interventi legislativi da parte di altri livelli istituzionali. Poiché il tema riguarda una categoria di persone particolari, che sommano una fragilità fisico-psichica ad una situazione di privazione della libertà personale, il documento va a modificare lo spirito con cui viene nominato il garante di tali soggetti, spostando tale nomina dal Sindaco all’Aula Consiliare e quindi rendendolo una figura di garanzia di tutta l’aula e non del solo sindaco. Tale documento, analizzato congiuntamente dalle Commissioni Pari Opportunità e Servizi Sociali del Municipio, viene considerato meritevole di alcune osservazioni, la principale delle quali inerente la tematica medica. Nel documento originario infatti, si richiede che in caso di richiesta di dati medici del detenuto sia necessario il parere dell’interessato, anziché – come più ragionevolmente richiesto dalle Commissioni vista la natura sensibile di tali dati – il consenso dell’interessato stesso. Analogamente, stessa osservazione è stata proposta nel caso di minore, laddove si ripropone la dicitura parere (e non consenso) del tutore legale del minore stesso.

Nel suo intervento, la consigliera Roberta Della Casa ha presentato un suo documento da integrare in cui rilevava alcune perplessità da parte del suo gruppo. Prima richiesta quella inerente la possibilità che per il ruolo di Garante, considerata una figura più importante degli altri livelli di Garante (nazionale o regionale) visto il suo ruolo di prossimità, non vengano escluse professioni tecniche quali ad esempio quella di avvocato, con obbligo di astensione dalla professione durante la copertura dell’incarico, poiché gli avvocati possono per loro competenza professionale essere dei soggetti in grado di poter analizzare situazioni particolari nell’ambito detentivo. Seconda osservazione quella inerente l’indipendenza temporale della figura rispetto al mandato del Sindaco, chiedendo appunto che la nomina del Garante sia di 5 anni e non finisca col termine dell’incarico del Sindaco; tale indipendenza, nelle parole della consigliera Della Casa, sarebbe da ricercare oltretutto nella possibilità per il Garante di attuare protocolli indipendenti con i soggetti che reputa più opportuni e non con le sole associazioni già previste per tale supporto.

La maggioranza ha approvato la proposta delle due Commissioni congiunte respingendo allo stesso tempo le osservazioni del M5S, evidenziando nell’intervento del capogruppo PD Federico Proietti perplessità sul tema delle incompatibilità, poiché tutte le casistiche sono già previste dalla normativa nazionale e non si registra la necessità di scendere nel dettaglio di singole figure professionali. Anche dal punto di vista dell’indipendenza della figura, il capogruppo PD ha sottolineato come non fosse possibile rendere la figura totalmente scollegata dal Comune – benché indipendente – poiché il soggetto nel suo operato si avvale di strutture organizzative e logistiche site all’interno del Comune, così come all’interno si trova il suo ufficio, situazioni queste che rendono complicato identificare uno scollegamento totale tra la figura del Garante e l’istituzione del Comune.

Modifiche alla Delibera 108

La Presidente della Commissione Attività Produttive Annalisa Garofalo (Lista Civica Gualtieri) ha illustrato la delibera che prevede la modifica del regolamento delle attività commerciali sulle aree pubbliche (Delibera 108 del 2020). Le modifiche proposte, come illustrato, sono state molte e in alcuni casi sono scese su un livello di dettaglio molto tecnico, ma nel loro complesso l’adeguamento di tale norma viene proposto per armonizzare il regolamento comunale alla normativa regionale in materia di commercio su aree pubbliche, armonizzazione che si rende necessaria in attesa della revisione dei piani del commercio del Comune. La Presidente sottolinea infatti come la necessità di tale atto sia dovuta anche alla presenza dei numerosissimi ricorsi presentati in questi anni per il disallineamento tra norme comunali e regionali, che spesso creano o vuoti normativi specifici o forniscono norme specifiche difficilmente interpretabili (nella modifica sono presenti, a titolo di esempio, la definizione di aree specifiche di mercati di antiquariato da concordare col municipio e la definizione delle aree private destinabili a mercatini, sempre previo accordo con il Municipio). Tale atto, approvato coi soli voti della maggioranza, costituisce il primo di una serie di atti che andranno via via a creare un’impostazione univoca tra i vari soggetti istituzionali titolari a varia natura di questa tematica.

Area verde Pescosolido

Il Consigliere Stefano Rosati (M5S) ha quindi presentato un atto di impegno per il Presidente in merito ad una problematica riportata per l’area verde di via Pescosolido (Pietralata). Nella sua esposizione, Rosati ha riferito di una difficile gestione della cocciniglia in un’area verde utilizzata da diverse centinaia di persone. Poiché il Dipartimento Tutela Ambiente non ha ancora dato un parere sugli interventi di contrasto alla cocciniglia, Rosati chiedeva con il suo atto che venisse data risposta all’informazione su un eventuale intervento programmato, fornendo oltretutto un cronoprogramma sugli interventi previsti dal Dipartimento in merito ai diversi interventi da realizzare. La maggioranza è intervenuta sottolineando come l’atto presentato fosse da considerare provocatorio, in quanto si andava a presentare un atto politico – poi effettivamente respinto da tutta la maggioranza – su un tema per il quale un semplice accesso agli atti (eventualmente da reiterare, nel caso in cui non fosse stato ancora prodotto dagli uffici competenti) sarebbe stato sufficiente. “L’accesso agli atti” ha ribadito Proietti (PD) “è una procedura amministrativa e in quanto tale non va discussa dagli organi politici”.

Dibattito su un termovalorizzatore a Roma

Sull’onda di recenti dichiarazioni di intenti del Sindaco Gualtieri in merito all’idea di realizzare un Termovalorizzatore sul territorio comunale, il M5S ha presentato una mozione in cui chiedeva al Sindaco principalmente l’impegno a non realizzare alcun termovalorizzatore o inceneritore sul territorio comunale, nonché a impegnarsi per l’incremento della raccolta porta a porta e delle isole ecologiche, nonché a sollecitare la produzione di impianti di compostaggio per la frazione organica dei rifiuti. “Nel piano originario della Regione Lazio” ha dichiarato la consigliera Della Casa “i termovalorizzatori non sono contemplati. Gualtieri invece annuncia un termovalorizzatore della portata di 600.000 tonnellate all’anno, un impianto che per sostenersi economicamente deve lavorare a pieno regime. La salute per noi non si baratta con l’efficienza, quindi un inceneritore deve essere si compatibile a livello economico, ma lo deve essere anche a livello ambientale”.

Secca risposta della maggioranza nelle parole del Consigliere Filippo Iacomini (PD). “Rispetto al tema dei rifiuti avevamo due scelte davanti a noi: restare fermi, immobili mettere la testa sotto la sabbia, come è già stato fatto in passato. O scegliere di ridare alla politica un primato rispetto alle scelte strategiche che interessano la nostra Città. Il primo atto politicamente rilevante rispetto al dossier dei rifiuti è quello di cambiare la visione del rifiuto: da scarto a opportunità energetica pulita e a basso costo.  Per mettere a terra questo ragionamento politico è stato necessario mettere in campo un piano che guarda ai prossimi 15-20 anni. Che fa delle scelte coraggiose, nette.”

Iacomini ha inoltre ricordato come ad oggi Roma non riesce a chiudere la suo interno il ciclo dei rifiuti generando dei costi ambientali elevatissimi: oltre il 30% dei rifiuti generati finisce in discarica (+10% rispetto al dato nazionale), delle 733.000 tonnellate annue di differenziato ben il 93% è trattato da impianti terzi e le stesse proporzioni sono mantenute con le oltre 800.000 tonnellate di indifferenziato con l’aggravante che circa il 50% di queste finisce in discarica. Conseguenza ulteriore è che ciò genera anche dei costi economici non indifferenti, in base ai quali nel 2021 i cittadini romani hanno versato 820 milioni di Euro di Tari, di questi circa 180 milioni sono solo per il trattamento e lo smaltimento. Tale dato assume ancora più rilevanza se si va ad osservare il costo della Tari per ogni famiglia romana, che è di circa 370€ a contro i 227 di Milano e i 217 di Firenze.

Non dobbiamo immaginare il termovalorizzatore come l’unica soluzione al problema dei rifiuti” -ha continuato Iacomini nella sua risposta- “poiché questo si pone al centro di un discorso più articolato.

Oltre agli esistenti verranno creati altri 4 nuovi impianti di trattamento dei rifiuti: Cesano, Casal Celce e Ponte Malmone più l’ampliamento di quello di Rocca Cencia. Sappiamo che una criticità per la gestione dei rifiuti è rappresentata anche dalla frazione umida, ecco perché 2 dei 4 nuovi impianti saranno biodigestori (da 100.000 tonnellate ciascuno) che a regime garantiranno energia alla Città.

Crediamo anche che nei piccoli centri raccolta di quartiere ecco perché da qui al 2030 ne verranno costruiti ben 17. Inoltre l’amministrazione si è già resa disponibile ad ampliare, ove possibile, la raccolta porta a porta, perché crediamo sia un segno di civiltà e perché è un servizio che i cittadini ci chiedono a gran voce.”

In merito alle critiche mosse dal M5S sulla pericolosità per l’ambiente degli inceneritori, infine Iacomini ha ricordato ai consiglieri presenti come, nonostante spesso si cada nell’equivoco, un termovalorizzatore non è un inceneritore, poiché mentre il primo brucia rifiuti per produrre energia il secondo li brucia generando sostanze nocive nell’aria (Secondo i dati forniti da Utilitalia infatti i termovalorizzatori in Italia sono responsabili dello 0,03% di Pm10, e quindi rispetto a una normale discarica tali livelli costituiscono il 90-95% di gas inquinamenti in meno), e proprio per questo motivo in Italia tutti gli inceneritori sono stati chiusi o riconvertiti.

Iacomini ha quindi terminato il suo intervento, preludio alla bocciatura del provvedimento del M5s, dichiarando che “Il termovalorizzatore quindi non si pone come alternativa alla raccolta differenziata o all’economia circolare, che continueremo a implementare e sostenere, ma come alternativa alla discarica.“

Garante animali

Successivamente si è passati di nuovo ad una discussione sul tema del Garante, ma stavolta in merito al Garante degli Animali.

Il consigliere Gianluigi Bardini (Roma Futura) ha illustrato una proposta di iniziativa sottoscritta da tutti i consiglieri capitolini coinvolti nelle commissioni (sia di maggioranza che di opposizione), con cui si va ad istituire un garante in base a un nuovo articolo (4 bis) da inserire nel regolamento comunale sulla tutela degli animali. Il garante, nell’impostazione, fungerà da raccordo per le iniziative di sensibilizzazione pubblica in tema di tutela degli animali.

Nel suo intervento di sostegno al provvedimento, la consigliera Carla Corciulo (Sinistra Civica) ha auspicato che la figura del garante possa essere di impulso per aprire ambulatori veterinari pubblici in ogni Municipio, dando la possibilità a tutti i cittadini di non dover ricorrere necessariamente ai costosi interventi delle cliniche veterinarie private. Il provvedimento è stato quindi approvato all’unanimità.

Parco LineaRE

Da ultimo, discussa una mozione presentata dalla Commissione Ambiente in merito all’istituzione del cosiddetto “Parco LineaRE” di Roma Est, che ha come obiettivo, congiuntamente con i Municipi V e VI che hanno discusso ed approvato la medesima mozione, quello di aderire all’attivismo di Associazioni e Comitati che in questi anni si sono spesi in tutte le sedi opportune per l’istituzione del parco in oggetto, che partirebbe da Casal Bertone e si snoderebbe nella zona est di Roma fino ad arrivare alla zona archeologica di Gabii (nell’attuale comune di Monte Compatri). La mozione, approvata all’unanimità, ha visto i vari gruppi esprimersi sull’importanza della partecipazione da parte dei diversi soggetti coinvolti, sia territoriali che politici, al di là del loro ruolo di maggioranza od opposizione nei singoli contesti politici di riferimento.


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