

In largo Agosta il 18 settembre 2008
Giovedì 18 Settembre alle ore 18 presso la Libreria “Rinascita” in largo Agosta 36 (Tram 5, 14, 19 Autobus 213, 542) la Rete del Mutuo Soccorso Romana presenta
il libro di Paolo Berdini “La Città in vendita” edito da Donzelli.
Con l’autore ne parleranno:Don Roberto Sardelli, Sandro Medici, presidente del X municipio, Roberto Mastrantonio, presidente del VII municipio e Luigi Giacinti. Introduzione e coordinamento di Marcello Paolozza della RMS.
Ecco in sintesi i temi trattati nel libro.
La configurazione urbanistica delle città è sempre stata determinata dalla struttura eco-nomica. Ciascuna di esse riceveva riconoscibilità dal contesto naturale, dalle caratteristiche delle produzioni che vi si svolgevano e dalla cultura individuale e collettiva che vi si esprimeva. La fase attuale di globalizzazione sta progressivamente cancellando le specificità.
Le produzioni avvengono in ogni angolo del mondo e la struttura commerciale di tutte le aree urbane si sta rapidamente omologando. Nascono ovunque centri commerciali identici per forma e per offerta di beni di consumo. Le periferie si assomi-gliano sempre di più. Dalle periferie l’aggressione sta investendo i centri storici, e cioè quelle parti delle città in cui più elevata e preziosa era l’identità dei luoghi. Sottoposti a una pressione turistica senza precedenti, i centri antichi si orientano a soddisfare la domanda che ne consegue. Ed è così che artigiani e residenti scompaiono con una rapidità spaventosa, sostituiti da negozi e megastore che potrebbero trovarsi in qualunque altro posto del mondo, privi come sono di un legame autentico con gli spazi che occupano.
Roma ha un centro storico unico, plasmato da interventi stratificati nel corso dei secoli. Un luogo di grande fascino che traeva la sua più straordinaria caratteristica dall’equilibrio tra i ceti sociali che vi abitavano e il tessuto artigianale urbano. Oggi gli abitanti sono ridotti a meno di centomila. Erano 370 000 nel 1951. I turisti che lo frequentano ogni giorno superano ormai il numero dei residenti stabili. I centri storici si salvano con la buona urbanistica, affermava Antonio Cederna.
A Roma l’urbanistica è stata abbandonata: la «valorizzazione» dell’Ara Pacis all’Augusteo e il parcheggio del Pincio sono solo gli aspetti più eclatanti dell’abbandono di una visione unitaria dei pro-cessi di trasformazione urbana. Di un’idea di città e del suo nucleo storico.
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