La Piaga che sfigura Roma

Lo comunica Italia Nostra Roma

Sono in periferia su Prenestina, Casilina, Tiburtina, Colombo, Salaria, ed anche nella città storica come Prati, Viale Trastevere, Viale Parioli.

Sono comparsi inaspettati quali enormi televisori che cambiano immagine ogni 6/7 secondi. O che possono trasmettere brevi spot.

Sono cartelloni pubblicitari, questa volta retroilluminati, e che giungono alla misura dei classici 3 metri per 2, massima grandezza ammessa per gli impianti pubblicitari in Roma.

La perentorietà con la quale la potenza luminosa dei led invade lo spazio visivo è arrogante.

Invasivi, accecanti, insostenibili. Sono mille volte più inquinanti del paesaggio urbano dei cartelloni tradizionali stampati su carta o altro materiale, ma ad immagine fissa. Forse anche rischiosi per la circolazione.

In una città alla ricerca disperata di un nuovo decoro, e di un ordine che sappia giovare alla qualità della vita urbana, questa novità giunge inaspettata.

Palesemente pensata tutta a proprio favore e lucro dalla lobby degli impianti in concessione sugli spazi delle pubbliche vie ci torna a tempi bui della ingovernabilità dei cartelli pubblicitari.

Un male che sembrava superato, già da 10 anni quando l’Assessore Marta Leonori della Giunta Marino, meritoriamente rimise tutto in ordine e tutti in riga.

Il Sindaco è al corrente?

Ritiene compatibile questo nuovo tipo di invasione pubblicitaria con i caratteri specifici della Capitale? Alla vigilia del Giubileo.

Attendiamo risposte.


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