

Sabato 10 giugno 2023, nella Sala del Carroccio in Campidoglio, si è celebrato il 20° anniversario del premio Ischitella-Pietro Giannone alla presenza di Svetlana Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina e della delegazione comunale di Ischitella: il sindaco Alessandro Nobiletti, gli assessori Lucrezia Cilenti e Giuseppe D’Errico. L’evento ha avuto come abile conduttore il direttore di Abitare a Roma, Vincenzo Luciani, sua la straordinaria idea (assieme a Irene Venturo, Presidente dell’Associazione Pugliese di Roma) di gemellare un piccolo paese garganico con la più grande città d’Italia. Presenti alla cerimonia: Antonio Maria Masia, presidente dell’UNAR, il prof. Rino Caputo che ha svolto una relazione sulla storia ventennale del Premio e numerosi rappresentanti delle altre associazioni regionali a Roma.
La mattinata si è conclusa con lo scambio di doni, pensando già al pomeriggio per la degustazione di prodotti tipici ischitellani sulla splendida terrazza dell’UNAR in via Aldovrandi 16.
Nel calendario del Premio Ischitella-Pietro Giannone, nel giorno che precede la premiazione, si svolge l’evento “Con la cultura si mangia” in cui i poeti vincitori sono invitati a recitare alcune poesie con tema il cibo a cui fa seguito una degustazione prelibata di prodotti tipici offerti da By Cosimillo di Annarita Russo. Quindi nel rispetto di questa “tradizione”, poesia, musica, canto corale e cibo si sono alternate nel pomeriggio sulla terrazza con vista su Villa Borghese.
Agli ospiti venuti da Ischitella è stata offerta Pasta con Pesto alla Trapanese un piatto ideato dal giovane Chef 26enne.(scuola di Niko Romito) Daniele Massaro originario di Altamura. La Massaro Bakery è in via Andrea Doria 17/19/21/23 a Roma.
Bisognava però trovare un prodotto gastronomico romano per gemellarlo con quelli, numerosi, provenienti da Ischitella. La scelta è stata: la ciriola imbottita di porchetta “reinventata” da Giorgio Vitri e Stefano Volpini, ideatori del ristorante “Dar Ciriola” al Pigneto.
La ciriola (etim.: piccola anguilla op. da cero, per il colore ambrato) è un panino oramai raro, molto popolare fino agli anni 70, soppiantato dalla rosetta più adatta alla gastronomia “moderna”, ma, grazie all’intuito imprenditoriale di Giorgio e Stefano, è possibile degustare la popolare ciriola in numerose e gustose varianti.
“Il merito di un punto ristoro così tipicamente romano è di nonna Franca, che ci ha insegnato la grande cucina de ’na vorta -Giorgio manifesta la sua piena soddisfazione per aver riproposto la gastronomia tradizionale a prezzi popolari: vengono tante famiglie perché qui si spende il giusto, i prodotti sono di alta qualità, in una atmosfera di serenità, amicizia e allegria, come ad una scampagnata fori porta, ma in una periferia piena di vita. Abbiamo festeggiato 10 anni di attività a gennaio 2023 e abbiamo coniato lo slogan è solo robbabbona…il panino più richiesto è Er ciucchetta: porchetta, pancetta croccante, scaglie di pecorino e pomodorini secchi; mentre in inverno proponiamo Er kimera con i carciofi alla romana, pancetta croccante e scaglie di pecorino”.
I racconti di Giorgio sono affascinanti, ma si avvicina l’ora di pranzo e in via Aldovrandi mi aspettano per allestire la tavola con i panini croccanti, che profumano di porchetta aricina.
È oramai acclarato che la cucina italiana sia la migliore al mondo e quella pugliese è particolarmente versatile alle esigenze della vita moderna, cioè quella di offrire una vasta gamma di profumi e sapori, con un giusto apporto di calorie e principi attivi essenziali.
Vino, olio, grano con tutti i suoi derivati, verdure, legumi, latticini, prodotti ittici (l’ostrica di San Michele), pastorizia, insomma la varietà dell’enogastronomia pugliese è il frutto di migliaia di anni e di popoli che, transitando per questa terra di “confine”, hanno lasciato tanta esperienza e saggezza culinaria.
Tra i tanti prodotti tipici del Gargano, il “cavicione” di Ischitella, occupa un posto di primo piano nel panorama gastronomico locale: a metà strada tra un dolce e un cibo salato, è soprattutto una tradizione della Pasqua ischitellana, perché gli spunzale (cipolla fresca) sono ortaggi pronti tra marzo e maggio; gli altri ingredienti fondamentali sono l’uva passa e le alici sott’olio.
I produttori che hanno fornito i gustosissimi cavicioni sono By Cosimillo di Annarita Russo e Langarone Bakery di Raffaella Falco. Già al primo assaggio mostrano una straordinaria complessità sia al palato che al naso, nonostante che gli ingredienti siano effettivamente pochi. La complessità è data dalla lavorazione “…ci vuole molta cura per prepararli e cucinarli”, ci ha confermato Raffaella Falco.
Ma anche per alcuni ingredienti di prossimità, come ci ha informati Annarita Russo: “…il mio segreto è la farina Bianchetta, consigliatami da Salvatore Curatolo”. Curatolo, dopo numerose esperienze in giro per il mondo, è ritornato in Puglia per la passione di panettiere-musicista-infermiere sociale-agricoltore: per il cavicione, consiglia la farina “Bianchetta” dell’azienda agricola biologica Zilletta di Brancia (comune di San Severo) di Leonardo Petruccelli. Il mio di consiglio è di assaporare questa eccellenza andando direttamente a Ischitella, soprattutto nel periodo pasquale, perché va gustata appena sfornata, quando è ancora calda e croccante: sarete talmente frastornati dal profumo e dal sapore, da cadere in tentazione molte volte, provocandovi una sana dipendenza.
Una particolare menzione va fatta alle olive Sal Secco, della ditta Oilivis di Carpino: sono olive Leccino disidratate ed insaporite con sale, aglio, alloro, semi di finocchio, peperoncino, un ottimo spuntino per qualsiasi aperitivo.
I dolci di pasta di mandorle, gli struffoli, le cartellate sono stati preparati tutti dalle splendide signore di Ischitella e il consiglio di questa redazione è di andare in questo delizioso paese del Gargano per carpirne i segreti di una cucina salutare e piena di storia antica.
Un ringraziamento “spiritoso” infine va fatto ad Antonio Posti, che ci ha fatto assaporare numerosi vini romani e laziali, proponendo una più approfondita conoscenza di tutta l’enogastronomia del Gargano.
Henos Palmisano
QUI Ampia documentazione sui prodotti tipici esposti a Roma
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Una bella iniziativa che racconta la civiltà contadina della Puglia e la grandezza della Roma caput mundi. Complimenti!
Grazie Tonino, sono orgoglioso delle mie origini pugliesi e vorrei che anche gli altri Italiani, delle altre regioni, si sentano privilegiati di far parte della più grande e completa enogastronomia, che deve essere chiamata DIETA ITALIANA, espressione di una cultura millenaria del più bel PAESE del mondo.