Lazio INPS: cresce occupazione e cala numero pensioni

Pensioni IVS per donne più basse rispetto alla media nazionale

Il panorama sociodemografico della Regione Lazio sta attraversando una fase di trasformazione significativa, con indicatori che evidenziano un contrasto tra il saldo naturale negativo e una crescita occupazionale incoraggiante. Con una popolazione che conta 5.707.112 abitanti, il Lazio registra un saldo naturale negativo di -27.087, evidenziando il crescente divario tra decessi e nascite.

Tuttavia, il mercato del lavoro della regione mostra segnali di vitalità, con il tasso di occupazione che è passato dal 61,8% nel 2022 al 63,2% nel 2023. Questa tendenza si traduce in un numero maggiore di assunzioni, principalmente nei settori dei servizi di informazione e comunicazione, commercio, trasporto e magazzinaggio, nonché nei servizi di alloggio e ristorazione.

Il “Rendiconto sociale Inps Regione Lazio 2023”, presentato nella Sala Aldo Moro della Direzione Generale Inps, offre un’analisi dettagliata delle dinamiche occupazionali e dei beneficiari degli ammortizzatori sociali.

Tra le notizie positive, il tasso di disoccupazione è diminuito dal 7,7% al 7,2%, mentre si è registrato un aumento dei beneficiari di NASpi, con +8.784 domande accolte, segno di una crescente instabilità lavorativa. Al contrario, il numero di beneficiari per sospensione di rapporto di lavoro è diminuito, riflettendo un minore ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, in parte a causa della fine delle emergenze legate al COVID-19.

Un altro dato rilevante emerso dal rendiconto riguarda le pensioni. Negli ultimi quattro anni, il numero di pensioni per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS) è costantemente diminuito.

In particolare, l’importo medio mensile delle pensioni IVS per le donne nel Lazio è di 1.341 euro, inferiore alla media nazionale di 1.385 euro, mentre per gli uomini si registra un importo medio superiore alla media nazionale (2.147 euro contro 2.060 euro).

Durante la presentazione del rendiconto, il presidente del Comitato regionale del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) Inps Lazio, Maurizio Soru, ha sottolineato l’importanza di leggere i dati in un contesto più ampio.

“L’aumento della spesa statale per le famiglie e i soggetti più vulnerabili evidenzia la necessità di interventi legislativi mirati. L’assegno unico ha avuto un impatto significativo per le famiglie con figli, e le prestazioni assistenziali sono fondamentali per mantenere la pace sociale”, ha dichiarato Soru.

Dall’altra parte, il direttore regionale Inps Lazio, Vincenzo Damato, ha evidenziato l’aumento del saldo occupazionale come un dato positivo per l’economia, sottolineando che un incremento di circa 60.000 unità rispetto al 2022 significa più contributi versati e minori prestazioni come la cassa integrazione e la NASpi.

Il direttore del coordinamento metropolitano di Roma, Nunzia Minerva, ha rimarcato che “Roma ha chiuso il 2023 con un tasso di occupazione superiore alla media nazionale”. Ha inoltre segnalato un aumento dei contratti a tempo determinato, un segno di un mercato del lavoro in fermento. Con il Giubileo in arrivo, il settore del turismo è previsto in crescita, aumentando ulteriormente la domanda di lavoro.

In conclusione, sebbene il Lazio affronti sfide demografiche significative, il panorama occupazionale e le dinamiche di assistenza sociale presentano segni di speranza e sviluppo, con l’impegno delle istituzioni a garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.


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