Ludopatia: Il Governo abbandona la prevenzione nel nuovo disegno di legge di bilancio 2025
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti pronto a presentare le linee guida in aula il 7 novembre. Ma l'attenzione resta alta su ciò che il parlamento deciderà di fareÈ partito l’iter in Parlamento del disegno di legge di bilancio 2025, dopo la firma del presidente Sergio Mattarella. Ma già si profilano decisioni potenzialmente pericolose per la salute pubblica.
In particolare si fa riferimento all’articolo 66 del Ddl dove viene abrogata la norma che istituiva l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap).
Con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti pronto a presentare le linee guida in Parlamento il 7 novembre, l’attenzione è focalizzata su una scelta che potrebbe rivelarsi fatale per la salute pubblica, in particolare in una città come Roma, dove il fenomeno della ludopatia è in drammatica espansione.
Maurizio Fiasco, sociologo e presidente dell’Associazione per lo Studio del Gioco d’Azzardo e dei Comportamenti a Rischio, non esita a lanciare l’allerta: “L’articolo 66 del Ddl prevede non solo la soppressione del fondo vincolato, ma anche l’abrogazione della norma che istituisce l’osservatorio contro il gioco d’azzardo”.
Questo organismo, nato nel 2012 con il “decreto Balduzzi”, ha avuto un ruolo fondamentale nel contrasto alla dipendenza da gioco, creando un quadro di interventi volti a proteggere i cittadini più vulnerabili.
“Questo cambiamento, se confermato, potrebbe avere gravi conseguenze. Il ‘decreto Balduzzi’ ha rappresentato una pietra miliare nella lotta alla ludopatia, introducendo misure vitali come la limitazione della pubblicità dei giochi e campagne di sensibilizzazione nelle scuole”, avverte Fiasco.
Il decreto non si limita a fornire assistenza; ha anche promosso la responsabilità sociale, imponendo limiti rigorosi alla pubblicità e al coinvolgimento dei minori.
Fiasco sottolinea come, dopo dodici anni, le politiche sanitarie guidate dal decreto abbiano dimostrato la loro efficacia, culminando nell’inclusione delle attività di cura e prevenzione da ludopatia nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).
“Il Piano d’azione nazionale rappresenta un approccio strutturato e necessario per affrontare un problema che colpisce non solo gli individui, ma intere famiglie e comunità”, aggiunge.
Il timore è che la cancellazione di questi fondi e l’abrogazione delle misure di controllo rappresentino un pericoloso passo indietro.
I report recenti evidenziano un aumento esponenziale del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociali, con un numero crescente di persone che si rivolgono a servizi di emergenza per affrontare le loro dipendenze.
Non è solo un problema individuale; è una questione di salute pubblica che richiede una risposta coordinata e robusta da parte delle istituzioni.
Il dibattito in Parlamento si preannuncia acceso, con la società civile e le associazioni che si mobilitano per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’importanza di mantenere in vita le iniziative di contrasto alla ludopatia.
“Ignorare il problema del gioco d’azzardo e le sue conseguenze sarebbe un grave errore di valutazione. La salute non deve essere considerata un costo, ma un investimento cruciale per il futuro della nostra società”, afferma Fiasco.
Il governo ha la responsabilità di garantire che i diritti dei cittadini siano tutelati e che le misure preventive siano adeguatamente finanziate. Il rischio di un’esplosione incontrollata del fenomeno del gioco d’azzardo è concreto e non può essere sottovalutato.
Solo un impegno serio e costante può evitare che l’azzardo si trasformi in una piaga sociale, compromettendo il benessere delle generazioni future.
Mentre il 7 novembre si avvicina, gli occhi saranno puntati su ciò che il governo deciderà di fare. Non è solo una questione di numeri nel bilancio, ma una questione di vita, dignità e futuro per tutti.
Sostieni Abitarearoma è importante, clicca qui! ↙
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che provvederà alla rimozione.