Categorie: Costume e Società
Municipi: | Quartiere:

Le nove, anzi dieci cose che ho imparato da Mario

In parrocchia viene Mario. Vive in mezzo alla strada da quando aveva 14 anni; adesso ne ha 56 e non si può aiutare. Non vuole la Caritas, non accetta di essere schedato e interrogato. La strada ti modifica, vivi allo stato brado. È un mondo parallelo.

L’ho incontrato che ero in auto. Mi chiede soldi ed io gli dico di venirmi a trovare. Viene e racconta, ma si interrompe in continuazione per assicurarsi che poi qualche soldo glielo do. Ora viene regolarmente, quando non ce la fa più. Ho imparato a conoscerlo, e anche tante cose da lui. Me ne vengono ora in mente nove:

  1. I soldi sono preziosi. Quando sei ricco, puoi disprezzarli. Quando sei povero, non li disprezzi. Lui li prende, li rigira, li stira e comincia a contarli: «quindici per l’ostello, otto per il barbiere, dieci per Francesco che ne ha bisogno… no, quindici per l’ostello e se do dieci mi rimangono cinque… non è che hai altri tre euro? …no? allora…», e ricomincia, e poi li piega e li mette in tasca. Io non faccio caso a tre euro, a lui fa la differenza. I soldi sono preziosi se non li hai.
  2. Un abbraccio è la cosa più importante. Quando viene, si appoggia al citofono e grida disperato: «don Domenico mi ha abbandonato». Viene quando muore di fame e una volta ha scavalcato perché inseguito da ragazzi che lo prendevano a bastonate. Mi abbraccia forte, non vuole mangiare, non vuole essere lasciato solo: «Mario, devo andarti a prendere da mangiare, aspettami qui»; «dove vai? ma te ne vai?» Devo minacciarlo: «sei magro magro; non ti do un soldo finché non mangi e non mangi tutto». E lui mangia, ma devo stare lì, e la banana dobbiamo mangiarla metà per ciascuno. E prima di andare mi abbraccia. Un abbraccio è la cosa più importante.
  3. Con gli amici si può piangere. Ai ragazzi viene insegnato che no, un vero uomo non piange. Mario quando mi vede piange. Quando ti senti a casa puoi piangere, con un amico puoi tirar fuori ciò che senti, senza pudore. Con gli amici si può piangere.
  4. Basta poco per vivere. Un posto all’ostello contro il gelo invernale e per usare la doccia, qualche soldo per la colazione – tanto al pranzo ci pensano le mense sociali e la cena è un lusso – e qualche soldo per il barbiere o qualche medicina. Non è abituato a grossi pasti. Non vuole ciò che non può consumare. Il superfluo pesa e basta poco per vivere.
  5. La dignità nel vestire e nel lavarsi noi non la consideriamo. Diamo loro vestiti e pretendiamo che li accettino. Però il blu e il nero non vanno insieme. Va bene essere poveri, ma vestire con i giusti colori, le giuste taglie, gli abbinamenti giusti è questione di dignità. La dignità ti fa stare in piedi, non ti fa cadere nel baratro della resa. È questione di sopravvivenza la dignità nel vestire e nel lavarsi.
  6. Non si può vivere senza un amico povero con cui condividere le difficoltà della giornata. Abbiamo bisogno di compagni. Mario si presenta un giorno con una ragazza che tratta da figlia, ma che dopo pochi giorni lo deruba e scappa. Passano pochi giorni e mi presenta un nuovo giovane. Non si può vivere senza un amico.
  7. Puoi diventare invisibile. A quattordici anni sei in mezzo alla strada e nessuno interviene. Arrivi a più di cinquant’anni e vaghi senza che nessuno ti presti attenzione. Ho visto uomini agonizzare senza alcuno che si fermasse. Sulle persone neanche ti ci soffermi e alla fine non le vedi più. Anche tu puoi diventare invisibile in una città.
  8. La rabbia non crea legami. Puoi vivere di rabbia, ne avresti ragione, ma nessuno si lega a chi è arrabbiato e tu hai bisogno di risultare simpatico. La rabbia è un lusso di chi sta bene. Se sei povero, non puoi risultare antipatico. La rabbia non crea legami.
  9. Saper sparire è avere rispetto. Mario lo sa che se viene troppo spesso potrei cacciarlo, lo ha vissuto tante volte. Ogni volta quindi mi chiede quando può tornare. Insiste, vuole sapere i giorni esatti e li conta e controlla la data e la ripete. Vuole essere certo. Viene quasi sempre uno o due giorni dopo, per essere sicuro. Saper sparire è avere rispetto, il suo modo di avere rispetto per me.

Esiste una decima cosa che ho imparato da Mario, la più importante: lui ha libero accesso al cuore di Dio; io vi entrerò invece solo gridando al citofono: «sono amico di Mario».


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento