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Le storie del Commercio all’Alessandrino

Alcuni stralci dalle interviste di Maria Giovanna Tarullo e Vincenzo Luciani pubblicate nel libro “Storie del commercio e dell’artigianato locale

Ecco una spigolatura dalle interviste di Maria Giovanna Tarullo e Vincenzo Luciani pubblicate nel libro “Storie del commercio e dell’artigianato locale presentato il 16 maggio 2013 all’hotel Idea Roma Z3

Antica Sicilia di Redi Carmelo

 Cosa vedi nel futuro dell’Antica Sicilia? (Lo chiediamo a Redi junior- della terza generazione)

La volontà di rinnovarsi pur mantenendo viva la tradizione, con la possibilità di aprire anche la sera con il servizio al tavolo promuovendo la gelateria siciliana. Un mio sogno sarebbe, inoltre, quello di creare un punto di gastronomia come avviene in Sicilia per la colazione, con prodotti di pasticceria e non solo.

CESERCOM (Giuliano Iannilli)

Può delinearci sinteticamente la situazione attuale?

L’evoluzione del lavoro del consulente aziendale, a mio avviso, non giova né ai professionisti né ai clienti, ma solo all’amministrazione dello Stato. Ricordo che un tempo le dichiarazioni dei redditi erano composte da un modulo di quattro facciate che dovevano essere consegnate entro il 31 maggio, a seguire sbrigavamo solo del lavoro ordinario. Adesso abbiamo ben venti facciate da compilare e annessi allegati e dati statistici da inviare per via telematica. Con la conseguenza di dover lavorare sino al mese di settembre dell’anno successivo.

D’Aquino (articoli moda) di Raniero Arcangeli

Quali sono le ragioni vere che hanno portato al successo questo esercizio?

La costanza di andare sempre avanti, unendo gentilezza, onestà ed il sorriso nell’accogliere le persone. Questo soprattutto ci ha permesso di conquistare e conservare negli anni i nostri clienti.

Qual è il segreto secondo lei? (Lo chiediamo a Silvia)

Capire l’animo della cliente. Bisogna fare anche un lavoro di psicologia, molte persone entrano infatti solo per conversare, oppure non hanno magari chiaro cosa vogliono e sta a noi dare il nostro contributo per aiutarle, senza forzature, nella ricerca e nell’acquisto del capo giusto.

Bomboniere  Valda D’Aquino

Cosa non va e cosa potrebbe migliorare all’Alessandrino?

Per quanto riguarda il quartiere gradiremmo più considerazione, visto che adesso la città sta diventando molto grande, la periferia è andata oltre il raccordo e noi ci troviamo a giocare un ruolo di cuscinetto rispetto alle zone semicentrali della città. Vorremmo soprattutto più ordine e più pulizia. E purtroppo una volta che abbiamo espresso questa nostra richiesta al municipio non ci è stata data una risposta adeguata. Purtroppo il più delle volte tocca a noi pulire davanti al negozio, ma sarebbe necessario rendere migliore anche tutto il resto del quartiere.

Frutteria di Donato Costantino

Come si evoluta la situazione rispetto al momento dell’apertura?

Un tempo c’era parecchia soddisfazione nel fare questo lavoro. Avevamo più clienti e maggiore guadagno, adesso con l’arrivo di nuove categorie di commercianti di frutta – che io non posso definire fruttivendoli – per la maggior parte stranieri è tutto cambiato qualitativamente in peggio. Sono stati concessi troppi permessi. Troviamo nel raggio di 500 metri ben 15 frutterie: una cosa insensata e che sconvolge e deteriora del tutto il commercio nel quartiere. Con la conseguenza che nessuno riesce a lavorare bene. Occorrerebbero delle disposizioni più sensate soprattutto riguardo a una giusta distanza tra i diversi negozi.

Milleocchiali Claudio Folletto (Alessandrino)

Come si presenta la situazione attuale del quartiere?

Da un punto di vista qualitativo, rispetto a quando ero un ragazzo, noto che c’è meno delinquenza, prima si toccava con mano la sua esistenza e gli episodi di rapine o atti vandalici si sentivano con frequenza. Mentre adesso è divenuto un problema che si vive molto meno e la presenza di delinquenti è meno evidente. Purtroppo il quartiere ha subito un impoverimento generale. Lo vedo invecchiato, con una scarsa presenza di giovani. A compensare un pochino le cose ci sono le famiglie provenienti da nazioni straniere arrivate nel nostro paese.

Luciano Pernazza  – Fotottica (Alessandrino)

I centri commerciali vi hanno danneggiato?

La concorrenza anche quella dei centri commerciali può essere benefica, ma mi pare che si sia esagerato nella loro proliferazione e questo ha creato solo problemi.

Quali sono le armi di difesa del piccolo commercio locale?

Io credo che il negozio su strada possa difendersi da questa grande offerta dei centri commerciali proponendo un servizio professionale e qualitativo, associandolo a prezzi convenienti. Solo in questo modo il commercio non potrà morire.

Roxy Bar, Angelo Umbro (Alessandrino)

Quando ha iniziato a lavorare al Roxy?

La mia è stata una scelta naturale, venuta dall’aver respirato a lungo questa aria, sin da piccolo, cosa che mi ha permesso così di continuare il lavoro dei miei genitori con la loro stessa grande dedizione. Inoltre non c’è dubbio che parte del nostro successo è dipesa anche dalla posizione centrale del nostro esercizio che vanta tra l’altro anche la vicinanza dell’edicola e di altri servizi, dalla posta alle banche, molto frequentati.

Com’era il quartiere al momento dell’apertura del Roxy Bar?

In quel periodo io non c’ero però so che questo quartiere da allora si è sviluppato moltissimo in maniera positiva, trasformandosi, via via, da borgata in quartiere.

SA.MA, Massimo Mammola (Profumeria – Alesandrino)

Sono cambiati e come i comportamenti dei clienti?

Quando una donna entra in profumeria quello che desidera compra, ponendo sempre al primo posto la qualità. Abbiamo poi le più tradizionaliste legate ai loro collaudati prodotti di fiducia e quelle che amano invece sperimentare le novità del settore, magari chiedendoci delle informazioni su come usare questo o quel prodotto che hanno conosciuto tramite le loro amicizie o tramite la pubblicità.

LA TAVERNA ALESSANDRINA Massimiliano e Pierluigi Luciani

Quali suggerimenti si sentirebbe di dare al governo?

Il governo deve essere più attento alle esigenze del cittadino in un periodo di crisi come quello che attraversiamo, avendo una maggiore considerazione dei problemi con i quali le famiglie sono alle prese. E ci dispiace di essere sempre considerati come gli evasori ai massimi livelli. Perché non si dà seriamente la caccia agli evasori totali? E a quelle categorie che lavorano totalmente o quasi in nero?

CARTOLIBRERIA VALENTE

Come si presenta la situazione attuale?

Molti abitanti definiscono l’Alessandrino come un quartiere morto, ma non basta solo lamentarsi, bisogna anche lavorare insieme per migliorare la situazione. Una maggiore cooperazione tra commercianti non guasterebbe e permetterebbe ai clienti di avvicinarsi alla zona con il vantaggio di usufruire di molti più servizi. Anche perché questo quartiere non è come viene descritto dai giornali (che si occupano di noi solo in presenza di deprecabili fatti di cronaca nera), noi viviamo serenamente non subiamo atti di delinquenza particolari rispetto ad altre zone.

GIUSEPPE VARANESE – Sarto – Alessandrino

Come si è evoluta la situazione?

Adesso è cambiato il modo di vestire ed anche il livello di confezione è diventato ottimo. Di un vestito che costa 50 euro e di uno che costa 1.500 euro, possiamo dire che hanno quasi la stessa vestibilità. Quindi il cliente si fa due conti e sceglie quello più economico. Poi, fortunatamente per me, troviamo l’appassionato del vestito su misura, personalizzato o quello che, per problemi di taglia, non trova quello adatto a lui nel negozio di abbigliamento e allora si dirigono da me. Io resisto perché sono un albero piantato qui, sono costretto a tirare avanti almeno altri cinque sei anni. Se la salute mi assiste, io starei qui anche altri 10 anni, perché amo questo lavoro.


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