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“Lezione di dialetto e di romanesco” alla media G. Verga

In via G. Gussone a Centocelle con il poeta Maurizio Rossi

Mercoledì 15 maggio 2024, due classi – la terza A e la II E – della scuola media Giovanni Verga in via Gussone a Centocelle, hanno avuto un divertente “fuori programma”: Maurizio Rossi, poeta e collaboratore della rivista “Periferie” e di “Poeti del Parco”, grazie alla disponibilità dell’Istituto e soprattutto della professoressa Antonietta Belli, insegnante di Italiano, ha parlato dei dialetti in Italia, e in particolare di quello romanesco.

Ha rotto il ghiaccio il video di Nino Manfredi che esegue la canzone romana “Tanto pe’ cantà” – accennata anche dai ragazzi –  un assaggio dell’animo romano e romanesco, leggero e malinconico, pur se franco e a tratti tagliente.

Maurizio Rossi ha introdotto brevemente l’origine e la formazione del dialetto – la “lingua” di Roma per la sua storia e la sua universalità è senz’altro particolare rispetto al resto d’Italia – quindi gli studenti hanno ascoltato e letto a loro volta alcune poesie significative di Trilussa: La sincerità ne li comizzi, Er primo pescecane, L’Aquila, La settimana del lavoratore, che sono state anche commentate, evidenziandone l’attualità; “tutto cambia perché nulla cambi” nella politica, nei lavori pubblici, nell’umanità, al tempo di Carlo Alberto Salustri, come oggi.

A seguire un divertente quiz sul alcune parole meno note del romanesco, incriccato, scucchia, carciofarzo, scianghetta, caciara, ciafruji, ciancicà, spià, gufà, intortà…che hanno provocato le più strane risposte da parte degli alunni, alcune più fantasiose di altre.

Maurizio Rossi ha recitato sue poesie in dialetto e ha poi aiutato gli allievi a comporre uno stornello tipico, suscitando l’ilarità della classe e dell’insegnante.

Non è mancato al poeta il sostegno della professoressa Belli che, con l’esperienza  e la conoscenza dei ragazzi, ha saputo integrare la “lezione”.

Il poeta ha poi fatto omaggio alla professoressa di alcuni numeri della rivista “Periferie” e ha invitato entrambe le classi a partecipare alla XIV edizione del Premio “Vincenzo Scarpellino” per i dialetti del Lazio, assicurando loro una piccola deroga alla scadenza del 15 Maggio.

Piace infine sottolineare che la presenza nelle classi di diversi studenti provenienti da altre parti del mondo, non ha rappresentato una difficoltà nel trattare l’argomento, anzi! È ormai noto a tutti: i ragazzi che si trasferiscono nella Città Eterna, per comprendersi meglio e solidarizzare tra loro apprendono il romanesco e l’inflessione romana molto prima della lingua italiana!


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