

L’inquietante guerra al Tribunale di Milano
“Dopo che il procuratore aggiunto del Tribunale di Milano Alfredo Robledo ha denunciato – al Consiglio superiore della magistratura – che il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati ha commesso gravi irregolarità nei processi e nell’assegnazione dei fascicoli ai vari “pool” di magistrati, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati non solo è andato a smetirlo, ma lo ha accusato di avere intralciato le indagini sugli appalti all’ “Expo” di Milano”.
Finito qui in attesa di una imbarazzante decisione del Consiglio superiore della magistratura? Macché. Il sostituto procuratore Robledo ha smentito quel suo presunto intralcio e ha accusato di falso, avvertendo di avere tanto di prove, il procuratore capo Bruti Liberati. Beh, che al Tribunale di Milano tante cose non andassero per il verso giusto lo avevano capito anche gli scemi. Non si sarebbe mai immaginato, tuttavia, che il procuratore capo e un procuratore aggiunto arrivassero ad accusarsi e ad insultarsi in modo pubblico e così plateale. Mettendo in piazza episodi che non tanto gettano ombre inquietanti sulle loro persone e sui loro uffici quanto sempre meno credibilità e sempre più discredito sull’amministrazione di certa giustizia. Tutto è ora, comunque, sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura. Un bel grattacapo, non c’è dubbio, ma l’augurio è che non finisca, come al solito “a tarallucci e vino”. Con un buffetto, sulla guancia destra, al procuratore aggiunto Alfredo Robledo e un buffetto, sulla guancia sinistra, al procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Ne va della dignità del Consiglio superiore della magistratura. Ma – quello che è più importante – della Giustizia con la “G” maiuscola.
Perché sì una commissione d’inchiesta
“Una commissione parlamentare d’inchiesta per verificare la vecchia teoria del “golpe” contro Berlusconi rilanciata, nel suo libro “Stress test”, dall’ex Segretario al Tesoro Usa, Geithner – ha scritto, sul “Corriere della sera”, l’opinionista Marzio Breda – non serve perché si tratterebbe di “una ipotesi tutta elettorale e montata sul nulla””.
Come dire, allora, l’ex Sottosegretario al Tesoro Usa, Geithner, grande elettore della berlusconiana “Forza Italia” e grande diffusore di “balle”. Che potrebbe darsi, ma anche no. E allora, proprio per fare chiarezza e verità una volta per tutte, una commissione parlamentare d’inchiesta sarebbe, invece, quanto mai utile. Con tutto il rispetto per l’opinionista Marzio Breda.
Disonorati? Non fa niente
“L’assemblea di Finmeccanica – seguendo l’esempio dell’assemblea dell’Eni – ha votato no ai requisiti di onorabilità che dovrebbero vantare, come proposto dal Ministero dell’Economia, i componenti del Consiglio di amministrazione”.
Anche a Finmeccanica, così come all’Eni, i componenti del Consiglio di amministrazione, dunque, potranno tranquillamente essere dei disonorati presenti e passati. Edificante, molto edificante.
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