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Lo scollamento

Pronto a un atto dovuto perché la mia senilità eviti di fare danni, anche se in buona fede

Tanti amici, giornalisti e non, hanno scritto delle votazioni al Parlamento sulle “grandi riforme” e sul MES. Alla Camera 13 5S hanno votato no, 16 di FI non hanno votato…
Prima di conoscere l’esito della votazione al Senato, dico che sono stanco.

Sono stanco di non vedere alcun dibattito politico vero, soprattutto dentro le aule parlamentari; è che forse i grandi politici, colti, esperti, conoscitori dei complessi problemi che caratterizzano una democrazia, lì non ci sono più. Sono molti i giovincelli imberbi, strilloni, superficiali, bravi a recitare una frase fatta, imparata a memoria e recitata male davanti ad una telecamera.
Sono stanco di vedere “compagini governative”, le chiamano così, che non sanno preparare un percorso politico logico dentro le loro segreterie e i direttivi: si preoccupano di “tenere sotto controllo” i peones ribelli, quelli che cercano una prima pagina, un posto al sole, e non fanno approfondimenti, sentendo le basi degli elettori (non parlo delle consultazioni Rousseau! Quelle coi quiz a risposta multipla. Padri Costituzionalisti non rivoltatevi nelle vostre venerate tombe!), non sentono più il territorio, le persone reali.
Sono stanco di sentire i politici progressisti (che fino ai comizi di Marino a Roma e ai confronti Zingaretti-Pisapia a Testaccio, un secolo fa, frequentavo speranzoso, avendo nel cuore la voce stanca e morente a Padova di Berlinguer, il pianto di Occhetto alla Bolognina, lo sguardo cereo e attonito di Zaccagnini in via Caetani) arrangiarsi, arrampicarsi sugli specchi, mettere le toppe per salvare le poltrone ed un governo troppo raccogliticcio, inadeguato, dilettantistico, che cerca invano di gestire una situazione complicata, critica e degna di ogni attenzione, non solo per la pandemia, non compresa dagli Italiani, ma per la posizione ultima, disastrosa, incosciente, super corrotta di questa Nazione, dove occorre rifondare tutto e tutti fanno finta di niente.
Sono stanco di ascoltare stupidi disonesti.

Scusatemi, ma ho avuto una fortuna, dopo una vita di lavoro e di studio, in tanti campi, di esercizio libero e onesto del dono del discernimento, il più cosciente e onesto possibile…
Ho avuto la fortuna di frequentare negli ultimi anni gruppi di giovani, studiosi, pieni di speranza, di iniziative, di entusiasmo, che insegnano nelle scuole pubbliche e nelle Università più illuminate. Partecipano ai lavori di tante Associazioni per lo Sviluppo Sostenibile e l’Economia Civile, tanti cercano occupazione e si pagano la loro formazione, facendo i lavori più umili e puliti possibili; conoscono bene la tragicità della situazione politica italiana, immersa nell’individualismo amorale, nell’appoggio di fatto alla corruzione e nella impresentabilità di troppi a livello internazionale, non solo per l’ignoranza, ma per l’incapacità congenita di formulare qualsiasi strategia vera e onesta.
E nonostante la loro conoscenza precisa della situazione reale, non si perdono d’animo, studiano, vanno a fare i Sindaci nei piccoli Comuni, scrivono e pubblicano gioielletti di saggi, che purtroppo i nostri politici non sanno leggere e, se lo fanno, non li capiscono.Tanti se ne vanno all’estero e lì, giuro sul mio onore, si fanno valere e tanto, e ce li invidiano, perché una selezione crudele, inventata dall’imbecillità dei politicanti di casa, li ha costretti a mettercela tutta e a dimostrare che l’Italia, quella vera, vale sempre.

Lo scollamento, che esiste tra questo mondo fertile, proiettato verso il futuro e la speranza di costruire qualcosa di buono per tutti e quell’altro, nauseante per le gestioni dei poteri, criminali, parassiti, violenti e distruttori di qualunque democrazia, avallate anche dagli attuali “progressisti”, addormentati sul Mes e sul Recovery Fund, seppellirà il sistema italiano attuale, concentrato di miseria morale ed intellettuale.

Leggevo di qualche uomo di buona volontà che “ancora sogna un campo progressista guidato da Letta, Schlein e Soumahoro, un tridente in grado di rappresentare la summa di contraddizioni e riflessioni” che una piccola parte della stampa ancora produce.
Altri che affermano sommariamente e semplicisticamente, con le solite battute, che “il problema per l’Italia non sono i cervelli in fuga all’estero, ma le teste di c…. che restano”….
Personalmente credo che qualcosa si possa ancora fare, per non lasciare i pochi onesti e capaci nei palazzi pubblici.

Ma, d’ora in poi, cari amici politici, non lavorerò più per reincollare i pezzetti dei buoni, cercandoli di riportare vicino alla realtà creata dai furbi onnipresenti, non cercherò di superare lo scollamento atroce con discorsi sulla necessità di unità e di compattezza.
Sono due soluzioni chimiche immiscibili.
Mi dedicherò solo ai giovani, che stanno riscoprendo i valori dei “Padri Fondatori”, che stanno innestando sull’Economia Civile moderna e sulla Scienza avanzata della Solidarietà il loro entusiasmo e la loro fede in una società generativa.

E’ un atto dovuto, perché la mia senilità eviti di fare danni, anche se in buona fede.

 

GiProietti


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Un commento su “Lo scollamento

  1. Quanto alla totale inadeguatezza dei politici a svolgere adeguatamente il mandato dei quali sono investiti, rappresentano il segno dei tempi nei quali valori, competenze, e capacità di formulare visioni e prospettive, che richiedono tempo e decisione per inverarsi, sono ridotti nel vortice del contingente, a semplici esercizi dialettici perché la propaganda elettorale continua è più importante. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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