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Malattie esantematiche, cosa sono e come affrontarle

La dottoressa Patricia Semeraro, specializzata in pediatria, neonatologia e puericultura: “Vaccinate i vostri figli e vaccinateli secondo criterio e secondo quanto vi viene indicato dal vostro pediatra”

Vaccini e malattie esantematiche, un binomio che i genitori di bimbi piccoli conoscono molto bene. Ma quando bisogna vaccinare e contro quali malattie? Ce lo spiega la dottoressa Patricia Semeraro, specializzata in pediatria, neonatologia e puericultura.

VaricellaDottoressa Semeraro, la dicitura ‘malattia esantematica’ è molto utilizzata ma forse spesso non compresa. Che cosa si intende con questo termine?

Secondo la classificazione tradizionale adottata in medicina, sono malattie esantematiche il morbillo, la rosolia, la scarlattina, la IV malattia o scarlattinetta, la V malattia o megaloeritema e la VI malattia o esantema subitum.

Come si originano?

Tutte queste malattie sono di origine virale, all’infuori della scarlattina che è dovuta allo streptococco beta emolitico del gruppo A, che va curato con gli antibiotici.

Tutti i bambini attraversano ognuna di queste malattie?

Naturalmente, dipende molto dal fatto che il bambino sia o meno vaccinato. Infatti, come è noto, si era verificato in anni recenti un abbassamento delle vaccinazioni dovuto al famoso medico inglese che, nel 1998, pubblicò un articolo nel quale correlava la vaccinazione contro il morbillo all’autismo. Questo medico è stato radiato ed è stata archiviata sua tesi, ma gli strascichi di questa cattiva informazione devono essere ancora superati del tutto.

Ci sono ancora genitori che si affidano a questa teoria?

Purtroppo serpeggia ancora questa paura. Sono diminuite le vaccinazioni per la famosa triplice ‘morbillo-rosolia-parotite’ e, quindi, queste patologie stanno risorgendo perché l’immunità è naturalmente diminuita e, di conseguenza, i bambini prendono queste malattie e se le trasmettono.

Qual è la vaccinazione che non ha subito flessioni?

La vaccinazione per la varicella è sempre stata presente, anche perché è stata introdotta da una decina d’anni. Si fanno due dosi, una di base e una di rinforzo. Si può prendere tranquillamente, anche se può avere complicanze come, ad esempio, l’encefalite da varicella.

Nella sua esperienza personale come medico, ha riscontrato un rinnovato interesse da parte dei genitori nei confronti delle vaccinazioni?

La maggior parte della mia utenza, circa il 90 per cento, si fida e si vaccina. Persiste sempre quella parte minima che non si fida però, allo stesso tempo, ho riscontrato che anche chi appartiene a questa categoria poi riesce a scegliere in autonomia, spinti anche dalle informazioni che prendono dai nidi.

A quale età è consigliato vaccinare?

Per la triplice morbillo-rosolia-parotite si esegue una dose a tredici o quindici mesi e un’altra dose a cinque o sei anni. Per la scarlattina non esiste il vaccino e nemmeno per il megaloeritema, una malattia virale che provoca un eritema esteso e un arrossamento. Non esiste il vaccino nemmeno l’esantema subitum, caratterizzato da febbre e dalla comparsa di puntini rossi che, fortunatamente, scompaiono nell’arco di massimo quarantotto ore.

Quali precauzioni possono prendere i genitori?

Le raccomandazioni sono quelle classiche, ossia lavarsi spesso le mani ed evitare di mandare i bambini al nido se c’è una malattia virale in atto. Poi tutto può accadere, ogni bambino cambia in base al sistema immunitario.

Quale consiglio può dare ai genitori che ci leggono?

Mi raccomando, vaccinate sempre i vostri figli. Il vaccino rappresenta una sicurezza per i vostri bambini, se una mamma viene a contatto con la rosolia nei primi mesi di gravidanza, può partorire un feto malformato. Lo ripeto, vaccinate i vostri figli e vaccinateli secondo criterio e secondo quanto vi viene indicato dal vostro pediatra.


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