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Nei giorni scorsi quando le prime pagine dei giornali tributavano onore e gloria al festival di Sanremo, in Trentino si consumava un altro animalicidio. Poche le righe per informare l’abbattimento dell’orso M90.
Il perché è sempre lo stesso: vengono definiti problematici quegli animali che creano danni alle persone, e per questo vengono abbattuti. Ma gli animalisti si chiedono e chiedono quante persone problematiche ci sono che creano danni irreparabili sulla terra?
M90 è stato ucciso: questa vicenda chiamatela, se vi pare, civiltà, ma senza giri di parole si è trattato dell’ennesimo crimine contro la natura. Un motivo in più per tutti gli animalisti di esternate un dissenso ancora più amplificato alla manifestazione antispecista organizzata per domenica 25 febbraio 2024, a Roma in Piazza SS. Apostoli, alle ore 14:00.
Secondo gli organizzatori, questo raduno vuole essere un grido d’allarme che non deve conoscere soste sino a quando non saranno stati riconosciuti i diritti inalienabili degli animali.
A sostegno dell’iniziativa parteciperanno varie associazioni provenienti da ogni regione. In una apposita nota, Maurizio Lombardi, uno dei principali organizzatori dell’evento, elenca una serie di aderenti, tra i quali Fondazione Jigen, Stoplastica, Fratellanza Animalista, Animalisti Italiani ecc.
Sono cronache di ogni giorno gli esperimenti scientifici sugli animali, nonché i tantissimi atti malvagi in nome di ignoranze endemiche in ogni luogo della terra dove si continuano a perpetrare orrendi crimini su povere bestie. Pertanto sono sempre iniziative lodevoli quelle a favore di chi non può difendersi.
Il legame tra il regno animale e la natura che circonda l’umanità intera è strettamente connesso. L’equilibrio per una sana vivibilità del nostro pianeta dipende innanzitutto da come ci poniamo di fronte a certi atteggiamenti che offendono la nobile civiltà raggiunta.
Insomma, non siamo più ai tempi delle offerte sacrificali agli Dei, né tanto meno a quelli di Cartesio.
Tuttavia, dobbiamo registrare che le mattanze di Yulin non sono mai terminate, né mai si è assopito il grido di dolore che si è elevato dopo le tristi cronache di Wuhan, e ogni anno con la festa del toro embolado, la ricorrenza del Thanksgiving Day quando vengono uccisi 45 milioni di tacchini, il festival di Gadhimai e così via: eredità del famigerato Nemrod, figlio di Kush (Genesi 10) re di Babilonia.
Dunque la manifestazione romana del 25 febbraio prossimo si pone come un momento di esternazione e riflessione su ciò che siamo e come intendiamo e desideriamo difendere e la nostra esistenza.