Come deve essere la confezione del cioccolato?

Proteggere il piacere: Strategie di confezionamento per il cioccolato perfetto

Il cioccolato è un alimento molto diffuso e apprezzato. Per fare in modo che arrivi nelle case dei consumatori ancora integro, dopo aver viaggiato a lungo e magari anche essere rimasto sullo scaffale di un negozio per diverso tempo, è essenziale che la sua confezione permetta di mantenerne le caratteristiche peculiari. Trattandosi di un alimento, i materiali utilizzabili per il confezionamento del cioccolato sono in numero estremamente ridotto.

La confezione del cioccolato

Se si pensa al cioccolato, alla classica tavoletta, il tipo di confezione più diffuso è sempre lo stesso: un foglio di alluminio a contatto con l’alimento e una confezione esterna in carta. Solo negli ultimi anni si stanno diffondendo anche confezioni per il cioccolato in plastica, o strati di cartoncino utilizzati per rendere più rigida la tavoletta, evitando così rotture accidentali durante il trasporto. 

Le confezioni del cioccolato sono preparate così perché questo alimento deve essere mantenuto al riparo dall’umidità e dalla luce solare, elementi che possono rovinare significativamente il gusto della tavoletta o del cioccolatino. Sotto questo punto di vista sia l’alluminio che i film plastici opachi offrono una soluzione ottimale, oltre che duratura nel tempo. 

La carta esterna e la plastica offrono anche la possibilità di creare packaging personalizzato per cioccolato, con colori accesi, immagini evocative e tutte le informazioni necessarie, previste dalle normative in fatto di confezioni per alimenti. 

Cosa c’è scritto sulle tavolette

Il cioccolato è prima di tutto un alimento e, in quanto tale, deve essere preservato sia dal contatto con l’ambiente esterno, sia dalle contaminazioni dovute alla confezione stessa. Per questo si utilizzano solitamente più materiali per le confezioni del cioccolato, cosa che avviene solitamente anche con le buste in plastica, prodotte con materie prime diverse tra loro, accoppiate in modo da offrire una busta può resistente e idonea a contenere un alimento. La carta da sola, ad esempio, potrebbe non assolvere a tale compito; è soprattutto l’elevato contenuto in burro di cacao, presente nelle tavolette di cioccolato, a rendere la sola carta inutilizzabile: l’oleosità dell’alimento verrebbe assorbita dalla carta, modificando sensibilmente le caratteristiche organolettiche del cioccolato. 

La confezione esterna, dopo aver assolto a queste esigenze, deve riportare per legge il luogo di produzione della tavoletta, l’eventuale presenza di allergeni, anche se in quantità minime, gli ingredienti e la tabella nutrizionale. Questa contiene tutte le informazioni riguardanti la presenza di macronutrienti e le calorie totali, della singola porzione e di 100 g di prodotto.

Il cioccolato e il calore

Un elemento da non sottovalutare quando si confeziona il cioccolato è la sua sensibilità al calore. Una tavoletta sottoposta a temperature troppo elevate potrebbe sciogliersi, perdendo poi verso l’esterno parte del burro di cacao, cosa evidente anche dopo aver nuovamente raffreddato l’alimento. Si utilizza quindi l’alluminio per il confezionamento della cioccolata perché questo materiale consente di disperdere rapidamente il calore in eccesso, preservando il cioccolato. 

È vero, però, che alcuni produttori di cioccolato preferiscono non distribuire i propri prodotti durante i mesi più caldi dell’anno, evitando così di esporli a temperature troppo elevate.

I negozi specializzati poi preferiscono conservare il cioccolato in locali climatizzati, cosa che ne permette la conservazione per periodi più lunghi di tempo.


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