Categorie: Fatti e Misfatti
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Il Ministro Padoan sta sereno – Sparate sul soldato Matteo – Il commissario tecnico di se stesso – “Menù Di Battista”

Fatti e misfatti di giugno 2014

Il Ministro Padoan sta sereno

“L’Unione europea – ha preso atto il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – non ci ha concesso un anno in più, come da noi richiesto, per il pareggio del bilancio”. “Ma io – ha aggiunto – non mi preoccupo”.

E perché, infatti, dovrebbe preoccuparsi? Nella eventualità in cui il Governo si accorgesse di non poter rispettare la scadenza dettata dall’Unione europea, ecco pronta qualche altra imposta o una patrimoniale da addossare ai cittadini. Lui, il Ministro Pier Carlo Padoan, non si preoccupa. I cittadini italiani sì.

Sparate sul soldato Matteo

“Matteo Renzi – il titolo e il sommario di copertina dell’ultimo numero de “L’Espresso” – aveva promesso di abbassare la pressione fiscale. Ma ora le famiglie dovranno fare i conti con imposte sulla casa molto più alte che in passato. Vanificando così il “bonus” di 80 euro”. “Quello di Renzi – ha scritto tra l’altro, nel suo tradizionale editoriale domenicale su “la Repubblica”, il fondatore Eugenio Scalfari – è un gioco di immagini e di specchi, di annunci ai quali la realtà corrisponde molto parzialmente. La sola vera conseguenza è il suo rafforzamento personale a discapito della democrazia la cui fragilità sta sfiorando il culmine”. “Renzi – ha dichiarato, in una lunga intervista sempre su “La Repubblica”, Romano Prodi – è più forte (dopo il vertice ultimo dei “grandi”), ma l’Europa guarda ai fatti, non alle belle parole”.

“L’Espresso” e “La Repubblica”, insomma, come “Panorama” e “Il Giornale” berlusconiani. “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”? Oppure Matteo Renzi l’ha forse combinata grossa – chissà se, chissà come, chissà quando – ai danni dell’editore de “L’Espresso” e de “La Repubblica”? Oppure, ancora, che cosa? Un fatto, comunque: il giovane “premier” Matteo Renzi farebbe bene a preoccuparsi di queste improvvise, contemporanee e concentriche uscite che sono arrivate da un vecchio mondo che lui non è riuscito a “rottamare”. E che potrebbe dirla lunga su quanto potrebbe accadere anche a breve termine.

Il commissario tecnico di se stesso

“Sarò – se n’è uscito, di nuovo, Gianfranco Fini – il commissario tecnico di quella squadra che avrà l’obiettivo di giocare la partita vincente del centrodestra sul cenrtrosinistra”.

Al convegno da lui organizzato, per riproporre il suo ruolo nel trasognato scontro politico, in sala erano presenti, però, quattro gatti. Nemmeno un numero sufficiente per mettere insieme undici titolari e dodici riserve. E, cioè, una squadra. A Gianfranco Fini, alla fine, toccherà fare il commissario tecnico di se stesso. Giocare da solo. E farsi, come al solito, autogoal.

“Menù Di Battista”

“Proporrò – ha fatto sapere, da Il Cairo dov’è in missione, il “5 stelle” Alessandro Di Battista – una legge che imponga a tutti gli italiani una alimentazione basata su cereali, legumi, verdura e frutta. Niente più, insomma, né carne né pesce”.

Il “5 stelle” Alessandro Di Battista ha cercato di giustificare questa sua proposta con ragioni salutari, ecologiche e perfino sociologiche del tutto, però, soggettive. Resta, comunque, un fatto: a Il Cairo, quando il “5 stelle” Alessandro Di Battista ha dettato quella che vorrebbe la dieta per tutti gli italiani, il sole picchiava molto forte e lui non aveva un cappello che lo riparasse.


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