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Mobilità studentesca: in Italia il 50% degli universitari è fuori sede

Tra regioni che “cedono” studenti e regioni che li “accolgono”, c’è un gran movimento in tutta Italia. Un movimento che coinvolge il 50% degli immatricolati nelle università italiane, e che non accenna a fermarsi. Ma se molti decidono di spostarsi in altri territori, c’è anche chi decide di rimanere nel territorio di origine, iscrivendosi per esempio in un ateneo online.

I numeri della mobilità degli studenti italiani

Come emerge dal report sulla mobilità studentesca di Talents Venture, società attiva nella consulenza universitaria, il 50% degli studenti universitari italiani è fuori sede. Di questi, se il 28% è intra-regionale, il 20% è inter-regionale e il 2% è internazionale. Numeri importanti, che dimostrano il continuo flusso di studenti da una parte all’altra del nostro Paese e anche oltre i suoi confini.

Guardando le percentuali dei fuori sede sugli immatricolati, l’università di Scienze Gastronomiche di Bra, la Iuav di Venezia e l’università di Ferrara risultano essere quelle che accolgono più fuori sede, seguite dall’università per stranieri di Siena e dal San Raffaele di Milano. Per quanto riguarda invece il numero di fuori sede nazionali in termini assoluti, al primo posto troviamo l’Università di Bologna (11.145), seguita dall’università di Padova (9.019) e dall’università degli Studi di Milano (6.477).

L’arrivo di studenti fuori sede non riguarda però solamente gli atenei, bensì anche le città, che spesso beneficiano di questi continui spostamenti. È questo il caso delle province di Pisa, di Ferrara e di Siena, più “dipendenti” delle altre dai fuori sede, diventati una vera e propria fonte di ricchezza per i territori.

Le possibilità per chi decide di rimanere

Se moltissimi studenti decidono di partire e trasferirsi in altre città o regioni per motivi di studio, c’è anche chi decide di non spostarsi, rimanendo nel proprio territorio di origine e iscrivendosi a corsi di laurea online.

L’università telematica offre infatti moltissimi vantaggi, sia dal punto di vista economico che organizzativo: tra la possibilità di seguire le lezioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, la maggiore flessibilità, l’opportunità di essere seguiti da tutor e di iscriversi in qualsiasi periodo dell’anno, sono numerosi i fattori che stanno portando sempre più ragazzi e ragazze a immatricolarsi in un ateneo online, soprattutto in regioni come la Sicilia, la Calabria e la Valle d’Aosta.

In più, frequentare l’università può essere molto costoso, soprattutto se fuori dalla propria città (considerati i costi degli affitti oggi alle stelle in moltissime città). Per questo, scegliere di iscriversi in un ateneo telematico si sta rivelando un’ottima soluzione – già dagli anni della pandemia – anche e soprattutto per risparmiare sulle spese legate ad affitto e trasporti. I costi previsti per l’ottenimento di una laurea online, inoltre, sono decisamente inferiori rispetto a quelli che si devono sostenere per un percorso “tradizionale”, in presenza, considerato anche che il costo dei materiali didattici è completamente azzerato (essendo tutti in formato digitale).

Alloggi e affitti per studenti

Ma la questione degli alloggi per gli studenti non è un problema solamente economico. Oltre ai prezzi degli affitti in crescita, infatti, mancano proprio le strutture per accogliere tutti questi ragazzi. Secondo Talents Venture, rispetto al numero degli iscritti, l’offerta dei posti letto (DSU + Collegi universitari) è decisamente sproporzionata. Tra le province più in difficoltà, Milano, Roma, Torino e Bologna, con la prima che riesce a coprire soltanto il 5,3% del totale delle richieste. Su 125.655 studenti, infatti, solo 6.594 hanno a disposizione una residenza universitaria.

S. R.


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