

Non pieni, ma buoni. Cioè?
“I programmi sulla carta vanno bene – ha fatto sapere al Governo italiano, in sostanza, il Fondo monetario internazionale – ma ora vanno al più presto concretizzati anche perché la ripresa resta ancora fragile e il livello di disoccupati è divenuto ormai inaccettabile”.
La reazione del Governo italiano è venuta con una dichiarazione strana e abbastanza oscura del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Per noi, dal Fondo monetario internazionale, non voti pieni, ma voti buoni”. Insomma, giustamente, non 30 e lode né 27 né 24 né 21. Uno striminzito diciotto politico, allora, o di benevolo incoraggiamento in quanto il ragazzo Governo Renzi si applica, sì, ma potrebbe fare di più. Perchè, comunque, il Ministro dell’Economia Padoan, il quale è stato anche professore all’Università “La Sapienza” di Roma, non riconosce ed ufficializza chiaramente questo striminzito 18 sul libretto che elenca i vari voti che il Governo Renzi si merita dopo ogni esame?
Dai cachi alle mele marce
“Due sottufficiali della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Modica sono stati arrestati – per ordine della Magistratura – perché accusati di avere abusato sessualmente, tra il maggio 2012 e il marzo 2014, di alcuni giovani detenuti stranieri. I quali, ove non avessero acconsentito, si sarebbero visti introdurre droga nei vestiti o nella cella e finire poi accusati di esserne i possessori”.
Il segretario generale aggiunto dell’Osapp (il sindacato degli agenti di Polizia carceraria), Domenico Nicotra, è prontamente intervenuto in difesa dell’onorabilità del Corpo e ha definito i due sottufficiali del carcere di Modica “mele marce”. Solo che – tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti carcerari – nei vari Corpi delle cosiddette “forze dell’ordine” cominciano ad esserci troppe “mele marce”. Come troppe “mele marce” continuano ad esserci, anche, tra i politici e i magistrati, gli imprenditori e i professionisti. Dall’ “Italia dei cachi”, allora, all’ “Italia delle mele marce”? Oltre che, aumentando ogni giorno il consumo di droghe, anche delle pere.
Gianfry la volpe
“Gianfranco Fini – qualche giorno fa – aveva annunciato la volontà di rientrare in campo e molti, nel mondo della politica, si erano alquanto sorpresi”.
In un video fatto ora diffondere, però, Gianfranco Fini compare nelle eleganti vesti di un “mister calciatore” e fra alcuni giocatori in maglietta e mutande. Discesa in campo, allora, ma in un rettangolo verde spelacchiato di periferia? Gianfranco Fini, insomma, fra i dilettanti del pallone e non più fra i dilettanti della politica? Che torni la sorpresa: il Gianfry, infatti, ha sempre la velleitaria idea di ripresentarsi con un suo movimento di destra, solo che ha avuto anche la furbastra idea, in piena stagione di mondiali in Brasile, di una sceneggiata nel campetto di calcio di periferia. Gianfranco Fini, dunque, è rimasto del tempo nascosto e in silenzio, sì, ma ora il grande ritorno all’ “ammazza che volpe”.
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