

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, con il suo consueto stile diretto, ha celebrato un presunto trionfo del nuovo Codice della Strada.
Durante una diretta social, ha dichiarato che, “nei primi 15 giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme, il numero di vittime di incidenti stradali sarebbe diminuito del 25%, passando da 67 a 50 rispetto allo stesso periodo del 2023“.
Tuttavia, i dati ufficiali rivelano un quadro ben diverso. A smentire le parole del ministro è l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps), che ha smascherato il carattere parziale e fuorviante dei numeri diffusi.
Secondo Salvini, il calo delle vittime dimostrerebbe che le nuove regole – come sanzioni più pesanti e sospensioni della patente più rapide – stanno già salvando vite.
“Fare politica con responsabilità significa tutelare i cittadini,” ha dichiarato, sottolineando l’efficacia del nuovo approccio normativo.
Ma Asaps ha fatto notare che i dati citati dal ministro riguardano solo gli incidenti rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, che rappresentano appena un terzo del totale.
Mentre gli incidenti monitorati dalle Polizie Municipali, che si concentrano soprattutto nei contesti urbani – dove si verificano la maggior parte degli incidenti gravi – sono stati esclusi.
I numeri complessivi raccontano un’altra storia. Secondo il rapporto aggiornato di Asaps, redatto insieme all’Associazione Lorenzo Guarnieri, tra il 14 e il 28 dicembre 2024 si sono registrate 111 vittime in incidenti mortali, contro le 110 dello stesso periodo del 2023.
Se si considera l’intero periodo fino al 1° gennaio 2025, il bilancio si aggrava ulteriormente: 134 morti in 125 incidenti, rispetto ai 131 decessi in 115 collisioni dello stesso arco temporale dell’anno precedente.
Questi numeri dimostrano non solo che il calo del 25% proclamato non esiste, ma che la situazione è rimasta pressoché invariata, con un lieve peggioramento.
Asaps non ha risparmiato critiche al metodo utilizzato dal ministero per diffondere i dati.
L’associazione ha ribadito la necessità di una raccolta statistica più ampia e inclusiva, che tenga conto anche delle rilevazioni delle Polizie Municipali.
“La sicurezza stradale non può continuare a essere la Cenerentola delle politiche pubbliche”, commentano da Asaps.
Le affermazioni di Salvini hanno scatenato un’ondata di polemiche, non solo da parte delle associazioni per la sicurezza stradale, ma anche da esperti del settore e oppositori politici.
Tuttavia, il ministro ha difeso le misure introdotte, promettendo un impegno continuo per migliorare la sicurezza sulle strade.
Il quadro che emerge, però, è quello di un Paese in cui le strade restano un campo minato. Gli incidenti continuano a mietere vittime, e il dibattito su cosa fare per ridurre realmente i rischi è più acceso che mai.
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