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Patologie neuronali e Draghi

Aiutatemi a capire che succede.
Un mio amico e collega dell’Università di Padova, stimatissimo e molto esperto di sistemi complessi per la medicina avanzata, mi ha espresso l’auspicio di tutti i suoi collaboratori dell’Istituto per lo Studio delle Malattie Neuronali perché Draghi resti Presidente del Consiglio!
Sono rimasto esterrefatto e gli ho chiesto conferma: “Voi scienziati che studiate le malattie relative al funzionamento del cervello, all’organizzazione dei concetti e delle conoscenze, il Parkinson, l’Alzheimer etc ritenete che la permanenza a Palazzo Chigi del Marione nazionale, aiuti i vostri studi e l’efficacia delle vostre cure?” “Sì.Semplicemente sì!”. Mi ha risposto.

Mi ha fatto questo ragionamento (“neuronale”…).
L’Istituto sta facendo ricerche su come noi umani assumiamo decisioni. Lo possiamo fare o in modo veloce, istintivo, senza ragionare molto, come quando siamo alterati, eccitati, non riusciamo a controllare l’utilizzo di tutte le cellule cerebrali.
Oppure possiamo decidere in modo lento, riflessivo, ponderato, esaminando i pro e i contro, i costi e i benefici, le strategie al contorno.
Il primo modo di decidere, il veloce, è caratteristico di sistemi neuronali semplici, animali, se umani: da curare ed educare.
Il secondo modo, il lento, è da rendere il più diffuso possibile, più praticato dai normali e da coloro che devono tornare alla normalità, perché è quello umano ottimale.

L’Istituto ha elaborato progetti a valere sul PNRR-Stanziamenti per la ricerca medica, di costo rilevante, fondamentali per lo sviluppo degli studi sulle malattie neuronali, che si bloccherebbero, secondo gli scienziati patavini, totalmente, se non ci fosse più Draghi a guidare le consuntivazioni con la UE e ad ottenere i miliardi previsti nel 2022-23-24 .
Perciò è necessario che rimanga questo governo almeno fino al 2023!
Il ragionamento non fa una piega: è proprio vero che Draghi rende meno pazzo il sistema politico italiano, seriamente squilibrato.


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